«Nancy Pelosi fermi Bush»

Cinque parlamentari europei del Partito socialdemocratico ceco hanno chiesto venerdì scorso, con una lettera al Congresso americano a maggioranza democratica, d’intervenire contro il progetto più che controverso dell’amministrazione Bush di installare un sistema antimissile in piena Europa centrale, nella repubblica ceca e in Polonia. I cinque deputati, nella lettera al presidente della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi, chiedono al Congresso Usa di sostenere l’idea di un «riesame del progetto», esprimendo sdegno per il modo unilaterale utilizzato dall’amministrazione statunitense nella gestione dei negoziati con Praga e Varsavia.
La loro protesta ha avuto immediata e larga eco a Praga, dopo che mercoledì Mirek Topolanek, esponente del centrodestra appena divenuto premier dopo una lunghissima crisi di governo, aveva annunciato l’apertura del negoziato diretto con gli Stati uniti per l’installazione. L’annuncio, fatto insieme al ministro degli esteri Karel Schwarzenberg, in una nota spiega che il sì all’avvio dei negoziati comprende anche la richiesta agli Usa di inserire il sistema antimissile anche nel sistema difensivo Nato.
Topolanek ha ribadito il concetto difendendo la decisione del governo in una conferenza comune tenuta a Budapest con il premier ungherese Ferenc Gyurcsany: «La Repubblica ceca ha tutto il diritto di firmare questo accordo bilaterale con gli americani, come del resto hanno fatto molti paesi europei, tra cui la Gran Bretagna»; poi la sottolineatura del suo intendimento che l’accettazione del negoziato con il Pentagono sia funzionale a un coinvolgimento dell’Alleanza atlantica. Non ha, naturalmente, minimamente accennato alle perplessità espresse dal presidente francese Jacques Chirac, e tantomeno all’aperta quanto pericolosa ostilità del presidente russo Vladimir Putin.
Ora è previsto che il negoziato sul sistema radar e sul finanziamento durerà fino alla fine dell’anno. Dovrebbero arrivare tecnici americani per studiare la realtà e la sicurezza del sito prescelto che sarà presso Trokavec, sulle colline di Brdy, a 60 chilometri da Praga: nei prossimi giorni è prevista la visita nella capitale dello stesso direttore dell’Agenzia Usa per la difesa antimissile Henry Obering.
Comunque non è stata una decisione semplice quella del governo ceco. E, sia per la debolezza strutturale dell’incerta maggioranza parlamentare che per ora lo sostiene, sia per la diffusa contrarietà dell’opinione pubblica, non è certo che alla fine si potrà davvero costruire nella Repubblica ceca il sistema radar antimissile. Per altro nell’esecutivo c’è stato da subito il voto contrario di un ministro, e all’interno delle stesse foze della coalizione governativa esistono posizioni diverse.
Non sembra a favore nemmeno il presidente Vaclav Havel, ultraliberista ma sostenitore di una sorta di autosufficienza da «piccola patria» e protagonista di un mini-strappo nel recente vertice che ha commmemorato i Trattati di Roma. A favore sono i Democratici civici dell’Ods, partito del primo ministro, e i popolari del Kdu-Csl; i Verdi che pure fanno parte del governo, chiedono che il tema sia affrontato dall’Unione europea e dalla Nato. Apertamente contro il radar, invece, voteranno no in parlamento i comunisti del Kscm e la maggior parte della Cssd, il partito socialdemocratico ceco.
Del resto, i ripetuti sondaggi dicono della contrarietà tra la popolazione: nell’ultimo il no ha raccolto 62%i, solo il 7% era apertamente per il sì, mentre il 56% non era contrario ad avviare il negoziato pur giudicando negativamente l’installazione di un nuovo sistema militare in territorio ceco preoccupati della mancanza di garanzie per la sicurezza – «diventare target di un paese nemico» – e di nocività ambientale. Per capire i nodi sociali sottesi, basti un dato: il 29% si dice disposto all’avvio dei negoziati solo in cambio della revoca dell’obbligo dei visti per l’ingresso negli Stati uniti. Per finire, da mesai a Praga ogni sabato scende in piazza una pattuglia nutrita di giovani pacifisti che protesta senza tregua contro il radar.