Josè Robles Pazos era un affermato letterato ed intellettuale spagnolo, amico intimo e traduttore dello statunitense John Dos Passos, che all’indomani dell’insurrezione franchista del luglio 1936, collaborò in qualità di interprete con il Governo repubblicano. La sua vita si spense in circostanze misteriose, allorché, accusato di spionaggio e tradimento, venne arrestato e poi fucilato su ordine degli agenti segreti sovietici presenti in Spagna durante gli anni della Guerra Civile.
In questa sua opera, Martìnez de Pison cerca di ricostruire le vicende relative alla scomparsa di Robles Pazlos ed alla ricerca della verità da parte di Dos Passos collocandole, attraverso l’analisi di un’ampia e variegata documentazione storica (composta da corrispondenze, memoriali, documenti degli archivi sovietici, statunitensi e spagnoli), in una delle pagine più laceranti e amare della storia della Guerra di Spagna, vale a dire quella delle contrapposizioni e degli scontri interni al campo repubblicano.
Un’operazione letteraria e storica di natura quantomeno ambigua che, pur nella meticolosità della disamina delle fonti, si traduce in un’analisi manichea della complessa storia della Repubblica spagnola e della sua difesa da parte delle forze antifasciste.
La narrazione di Martìnez de Pison si riduce infatti ad attribuire alla sola ingerenza sovietica le responsabilità delle lotte intestine allo schieramento antifascista, e nella condanna di un movimento comunista raffigurato come un’onnipotente lobby di esecutori degli ordini di Stalin (la descrizione dei quali si avvale di connotazioni torbide e negative persino in rapporto al loro aspetto fisico).
Un atto di condanna che l’autore estende anche a chi, come lo scrittore Ernest Hemingway, scelse di schierarsi a fianco dei comunisti, e per formularlo viene citato tra i testimoni dell’accusa nientemeno che lo storico revisionista François Furet.
Il limite più evidente e significativo della ricostruzione operata dall’autore è innanzitutto l’incapacità di trasmettere ai lettori, in particolare ai giovani ed a coloro che non hanno una conoscenza profonda delle vicende trattate, la drammaticità e la complessità di un contesto storico, quello dell’aggressione fascista alla Spagna ed all’Europa, che costrinse milioni di uomini e di donne a compiere scelte difficili ed estreme.
E’ infatti nel cercare di comprendere le passioni forti degli esseri umani ed il loro vivere e operare in una fase storica tragicamente eccezionale, che si possono riannodare i fili di una memoria collettiva che oggi appare tanto più indispensabile, quanto più si manifesta con forza e virulenza l’offensiva culturale contro gli ideali di coloro che, in Spagna e altrove, combattendo contro il fascismo, diedero un contributo decisivo alla causa della emancipazione delle classi dominate.