Moldavia: il fallimento del referendum costituzionale

Traduzione dal russo di Mauro Gemma per l’Ernesto online

Il 5 settembre scorso, il nostro popolo e il nostro partito hanno superato una seria prova storica. Indetto per quel giorno dalle autorità al governo, il referendum costituzionale avrebbe dovuto non solamente rafforzare il potere dell’alleanza liberale nel paese, ma anche aprire il cammino all’annientamento del nostro Stato, pianificato dai partiti del tradimento della nazione e dai loro protettori stranieri. La lunga e minuziosa preparazione, le enormi risorse amministrative, la massiccia propaganda nei media, la grossolana manipolazione della legislazione, l’abbassamento senza precedenti del quorum, la feroce pressione su tutti gli elettori del paese avrebbero dovuto garantire ai promotori di questa farsa antipopolare una sicura, facile e convincente vittoria. Una vittoria che, a loro parere, sarebbe risultata decisiva nella lotta contro il Partito dei Comunisti, la principale forza politica, che non permette ai poteri liberali di realizzare i propri perfidi disegni.

Ma l’alleanza ha sbagliato i calcoli. Poiché non ha capito che non combatteva solo contro il Partito dei Comunisti, ma con la maggioranza del popolo, con tutto il popolo. I risultati del referendum mancato, che ha rappresentato senza esagerazione la più grande disfatta dell’alleanza liberale da quando si trova al potere, dimostrano in modo esemplare che i nostri concittadini sono pronti a difendere la propria dignità, le proprie opinioni, la propria libertà e il proprio paese, persino in così difficili condizioni di feroce pressione degli strumenti amministrativi in mano al potere. Il nostro popolo ha dimostrato di essere capace di gesti rivoluzionari: gesti rivoluzionari di disobbedienza nei confronti di un potere ad esso estraneo.

Per questo, la vittoria, conseguita dal nostro partito in questa difficile battaglia, rappresenta non solo una nostra vittoria, ma quella di tutto il popolo, di tutto il paese!

Il Comitato Centrale del PCRM rivolge il suo più sentito ringraziamento e la sua riconoscenza a tutti quei cittadini della Repubblica Moldova, che hanno dato prova di consapevolezza e coraggio e hanno risposto al nostro appello a boicottare il referendum antipopolare e antistatale.
Il Comitato Centrale ringrazia anche in modo particolare i rappresentanti degli organi locali del potere, i consiglieri, i sindaci e i rappresentanti delle organizzazioni sociali che non hanno avuto paura di invitare pubblicamente la popolazione ad ignorare la farsa inscenata dal potere. Nonostante le minacce dirette e le azioni pratiche di pressione, lo scorso mese sono state approvate e pubblicate più di duecento dichiarazioni e appelli al boicottaggio da parte di rappresentanti delle amministrazioni locali in tutto il territorio della Moldova. Il vostro contributo alla nostra vittoria comune è stato significativo.

Un apporto di grande valore è venuto dal lavoro della maggior parte delle nostre organizzazioni di partito, che sono state capaci di trasmettere agli elettori il nostro appello, e sono riuscite ad assicurare un’affluenza bassissima praticamente in tutto il territorio del paese.

Particolarmente efficace e proficuo è stato il lavoro anche del nostro gruppo parlamentare. Il Comitato Centrale esprime un grande apprezzamento per il contributo alla vittoria di ogni nostro deputato al Parlamento, che ha operato sia con un confronto diretto con gli elettori, che attraverso gli strumenti di comunicazione di massa.

Il Comitato Centrale del PCRM si congratula con tutto il popolo moldavo per la convincente vittoria che non ha precedenti per la causa della difesa dell’indipendenza e della sovranità della Repubblica Moldova e del suo ritorno sulla strada di un normale sviluppo.

Il Partito dei Comunisti considera la fiducia politica accordatagli come un incoraggiamento a sviluppare il massimo sforzo per la vittoria nelle prossime elezioni parlamentari anticipate, per il ritorno di un potere autenticamente popolare, pro-moldavo ed effettivamente democratico nel nostro paese.

Settembre 2010