Dopo circa un mese dalla risicata vittoria del Centro-destra alle elezioni
Amministrative (occasione storica persa dall’Unione di poter vincere nella città simbolo del laboratorio politico del berlusconismo),Milano,città
medaglia d’oro della resistenza, ha scelto con il 52 per cento dei voti di
bocciare la controriforma costituzionale della Cdl e di difendere la
costituzione repubblicana.
Non era un risultato scontato,in quanto l’esito del voto referendario
potrebbe aprire anche a livello locale (non solo nazionale) forti
ripercussioni politiche nello schieramento politico della casa delle
libertà. Il no al referendum costituzionale ha vinto perchè e’ riuscito,anche tramite i comitati salviamo la costituzione che a Milano e Provincia erano gia’ riusciti a raccogliere piu’ di 80000(il dieci per cento circa del totale nazionale delle firme necessarie per lo svolgimento del referendum confermativo) firme necessarie a dare attuazione alla procedura referendaria richiesta dall’art.138 della Costituzione , a mobilitare non solo l’elettorato dell’Unione ma un fronte ancora piu’ ampio sensibile alla impronta solidaristica e al tema delle garanzie della nostra carta costituzionale. La campagna referendaria del centro-destra si è, invece, incentrata sull’ennesima chiamata alle armi e nel qualunquismo antipolitico insufficientemente supportato dagli alleati cattolici(l’Udc e la Compagnia delle opere per ragioni diverse hanno assunto un atteggiamento distaccato e quasi critico nei confronti del progetto di controriforma della carta).A cio’ si aggiunga il contributo(quasi decisivo) fornito alla vittoria del no da settori significativi del cattolicesimo democratico(diocesi di Milano, Azione Cattolica e Acli)presenti soprattutto nel mondo del volontariato. Un ottimo risultato,quindi,che scompagina i disegni sul partito del Nord del trio Bossi,Berlusconi,Tremonti.
Un contributo decisivo,infine, e’ stato fornito dall’Associazione Nazionale
Partigiani che ha visto protagonisti compagni e compagne(come Giovanni Pesce e Nori Brambilla) disponibili a far conoscere ai piu’ giovani e a quelli che non c’erano il nesso inscindibile fra costituzione e resistenza. Il 26 giugno 2006 ,per Milano e per il paese,resterà un data storica. Viva la costituzione repubblicana!