Martedì 10 gennaio: Appena il tempo di rientrare in cantiere,reduci da un natale fra luci ed ombre,che si ricomincia la lotta per il contratto sospeso nel 2005 non ancora andato in porto;mentre le parti sindacali e Federmeccanica proseguono le trattative noi metalmeccanici scioperiamo a singhiozzo ,presidiando ogni trenta minuti i cancelli del nostro cantiere navale.
Mercoledì 11: Le speranze che la trattativa giunga a buon fine sono poche:non si lotta solo per 105€ d’aumento lorde,ma soprattutto affinché non venga inserita nel contratto la flessibilità che ci ridurrebbe alla stregua di animali da soma tanto più che i mass media si trincerano dietro un silenzio assordante, ma noi siamo un milione e mezzo in tutta Italia e la voglia si farsi sentire cresce.
Giovedì 12: Cosi come previsto la trattativa e naufragata e noi scendiamo in strada bloccando il traffico cittadino. La protesta si e sparsa a macchia d’olio dal nord al sud del paese, no non e il ‘68 è il 2006 e le cose sono ancora più difficili di allora,quando magari ti regalavano un briciolo di solidarietà ora siamo fantasmi della nostra epoca e i nostri diritti dobbiamo difenderli con le unghie e con i denti tra reality show e assurdi telegiornali.
Venerdì 13: Siamo di nuovo in piazza oggi la tensione e piuttosto alta anche con le “forze dell’ordine”. ….
Le provocazioni sono tante ma noi non dobbiamo raccoglierle,non dobbiamo cadere nella rete di chi ci vuole violenti, del resto solo così ci sbatterebbero in prima pagina…comunque non importa se non abbiamo ancora strappato il velo dell’indifferenza tant’e’ vero che sabato e domenica siamo ancora li a presidiare i cancelli del cantiere, a scambiarci idee e pensieri con il freddo e con la pioggia.
Signori, questo e’ il nostro reality non esistono abbonamenti né televisioni,non ci sono finzioni niente selezioni,per partecipare basta un contratto scaduto da tredici mesi e lo spettro della “soglia minima di poverta” che ci aspetta tutti i 27 del mese.
Come va a finire la storia l’avrete saputo…