Diciotto adolescenti sono morti ieri in uno stadio ad est di Bagdad. La settimana scorsa, degli studenti anche loro adolescenti dell’ Università di Moustansarriyah – la più vecchia di Bagdad – sono stati uccisi da un terrorista suicida. E’ diventata una routine, che è allo stesso tempo più orribile e più normale ogni giorno. Solo due anni fa, un terrorista suicida si era diretto verso un convoglio statunitense a Bagdad, uccidendo 27 civili, la metà di questi erano bambini che ricevevano caramelle dai soldati statunitensi.
In Iraq, come tutti sappiamo, sparano per uccidere. Uccidere anziani, giovani, donne incinte, bambini, soldati, uomini armati, assassini. Tutti muoiono violentemente, gli innocenti vicino ai colpevoli. Uno dei principali finanziatori degli insorgenti- ci eravamo incontrati ad Amman, certo, non a Bagdad- me lo ha detto succintamente: “Era stata presa la decisione che dovevamo accettare perdite civili”. Se attacchiamo gli Stati Uniti, moriranno degli innocenti. Tutti lo sappiamo. Come lo chiama la gente quando muoiono donne e bambini? Danno collaterale?”.
Sapere esattamente quale era l’obiettivo ieri è in dubbio. Lo stadio di calcio nel quale 18 giovani sono morti si trovava vicino a una base degli Stati Uniti a Ramadi. Ma non c’erano truppe statunitensi nel campus di Moustansarriyah- salvo che, volendo provare che gli intenti degli Stati Uniti per restituire la sicurezza a Bagdad erano inutili, gli insorgenti avessero deciso di dimostrarglielo nel modo più crudele-. Si diceva ieri che un imman sunnita locale a Ramadi aveva denunciato Al Quaida – che opera in cooperazione con i gruppi di insorgenti sunniti- e che ciò avrebbe provocato un attacco di vendetta da parte dell’organizzazione.
Ma oggi il livello di violenza e di anarchia è tale in Iraq che tutti questi fatti vengono filtrati dagli ufficiali di sicurezza iracheni prostatunitensi o dall’Esercito degli Stati Uniti o attraverso il sito web degli insorgenti. Temendo per le loro vite, i giornalisti occidentali ora non possono più fare ricerche su queste atrocità. Agli statunitensi piace così. Uno sospetta che piaccia così anche agli insorgenti. L’informazione esatta in Iraq è come acqua nel deserto: preziosa, rara e spesso contaminata.
Ramadi è una zona proibita per qualsiasi occidentale, includendo la maggior parte delle truppe statunitensi. Cosicché chi ha fatto esplodere la bomba del camion vicino ad una moschea della città che ha ucciso 52 persone sabato? O l’ambulanza fuori dal commissariato vicino a Ramadi che ha ucciso 14 persone lunedì? Miliziani sciiti che cercano più sangue nella loro guerra contro i combattenti sunniti? Gruppi sunniti che cercano di implicare gli sciiti? Al Qaida? O gli altri gruppi delle ombre che hanno una stretta relazione con il governo iracheno appoggiato dagli statunitensi, con i ministeri dell’Interno o della Salute o della “Difesa”?.
La realtà è che la guerra dell’Iraq ora esiste in una foschia attraverso la quale possiamo vedere solo figure vaghe. Possono essere gli insorgenti o possono essere soldati. O possono, per quanto ne sanno gli iracheni, essere unità dei 120.000- mercenari occidentali che si crede stiano operando in Iraq per un numero infinito di organizzazioni legali o quasi legali. Questi uomini armati contrattati- dello Zimbabwe, dell’Irlanda del Nord, della Gran Bretagna, degli Stati Uniti, della Francia, dell’Africa del Sud, e di molti altri paesi- costituiscono ora una forza quasi uguale a tutto il contingente degli Stati Uniti in Iraq. Per chi lavorano esattamente? Quali sono le loro regole? La risposta alla prima domanda può essere “tutti” . La risposta alla seconda domanda? Nessuna. A parte questi grandi misteri, è importato qualcosa al mondo della vita dei 18 adolescenti ?
fonte originale: www.rebelion.org
da The Indipendent della Gran Bretagna