Maurizio Zipponi: “Il problema è tutto di Epifani”

“Il problema è tutto di Epifani”, afferma Maurizio Zipponi, segretario generale della Fiom di Milano, a poche ore dalla chiusura del congresso dei metalmeccanici. Una dura risposta alle parole di Gugliemo Epifani, che ieri, nel suo intervento davanti alla platea degli oltre 700 delegati della categoria, ha precisato che nella CGIL “non esiste solo la Fiom”. Un forte attacco all’alterità della categoria che in questi anni si è distinta per la radicalità dei contenuti, per il rapporto coi movimenti, per le aspre battaglie sul contratto e sulla democrazia. Gli risponde Zipponi: “Epifani deve decidere se la Fiom è una risorsa o un problema. Noi crediamo di essere una risorsa. E lo diciamo col sostegno dei tanti lavoratori che, unici in Italia, stanno votando a scrutino segreto sul contratto”.
Eccola dunque l’alterità-risorsa della Fiom: prima di tutto la democrazia. “E’ questo il nostro punto forte”, continua Murizio Zipponi. “Nel programma dell’Ulivo ci sono proposte molto importanti, ma sarà necessario fare una vera battaglia parlamentare per una legge sulla democrazia sindacale. Dopo lo statuto dei lavoratori sarebbe una nuova grande vittoria per il sindacato e i lavoratori: una legge che obblighi le burocrazie sindacali a rendere conto ai lavoratori del loro operato”. E i cinque punti di riduzione del costo del lavoro, proposti da Prodi? “Dipende da chi li paga. Se ci sono le risorse per farlo, ci saranno anche per ridurre la tassazione a carico dei lavoratori dipendenti.”
Un chiaro monito per il prossimo inquilino di Palazzo Chigi: per i metalmeccanici non ci sono governi amici. “Al prossimo governo diciamo che si può dire no a Confindustria e ai poteri forti che essa rappresenta. Siamo pronti al dialogo, ma non ad accettare le richieste degli industriali, che vorrebbero mano libera nei confronti dei lavoratori e sulla precarietà”, dice Zipponi.
Sul futuro del sindacato, però, pesa lo scontro alimentato dal problema della rappresentanza per le tesi alternative presentate da Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom: “Al congresso della Cgil la Fiom dirà che è chiusa la fase delle aree organizzate, e che si apre l’era di una nuova Cgil, dove, a partire dai territori e dalle vertenza si costruisca un nuovo pluralismo. Il risultato delle tesi alternative, però, dovrà tramutarsi in una eguale rappresentanza nei gruppi dirigenti”, conclude Zipponi.