Un attentatore suicida fa un massacro di civili puntando verso una colonna militare della Nato, quattro soldati Nato vengono uccisi a Kandahar… Il benvenuto afghano all’Alleanza atlantica non avrebbe potuto essere più fragoroso. All’inizio della settimana, truppe Nato hanno infatti preso il controllo delle operazioni militari nel sud dell’Afghanistan, rilevando (tra non poche polemiche, prime fra tutte quelle delle associazioni di assistenza che ancora riescono a portare aiuti nel paese che fu dei taleban) le truppe americane impegnate nel paese dal 2001 al termine della prima guerra post-11 settembre. All’epoca le truppe americane conquistarono Kabul insieme a quelle locali dell’«Alleanza del nord», rivestite in tutta fretta con i colori della democrazia, e cacciarono il regno della paura talebano insediando un nuovo presidente. A cinque anni di distanza il presidente Karzai è soprannominato «il sindaco di Kabul» perché controlla e con fatica la sola capitale, i signori della guerra dell’Alleanza sono impegnati a farsi le scarpe tra loro (quando non sono tornati a combattere a fianco dei taleban come ha fatto uno dei peggiori tra loro, Gulbudin Hekmatiar), sta per tornare la talebana «polizia contro il vizio». E la Nato è un bersaglio, come gli altri.
Ieri a Kandahar un attentatore suicida si è fatto esplodere al passaggio di un convoglio della Nato. Venti afghani sono morti, ha riferito il capo della polizia della provincia, Sayed Aziz. Il kamikaze era a bordo di un’auto, ha spiegato, e il suo obiettivo erano i militari Nato, «invece ha ucciso 20 civili e ne ha feriti tredici». La bomba umana è saltata in aria in un affollato bazar del distretto di Panjwayi, una roccaforte taleban, a un centinaio di metri da dove si trovava il convoglio militare alleato.
Per quanto riguarda i soldati, in due separati attacchi ne sono morti quattro. Il primo è avvenuto in mattinata vicino a Kandahar: una bomba nascosta sul ciglio della strada ha ucciso un soldato dell’Alleanza atlantica e ne ha ferito gravemente un altro. Neanche il tempo di riorganizzarsi ed è partito il secondo attacco, sempre nella cintura urbana di Kandahar, questa volta portato a segno con un un Rpg: la granata lanciata da un commando talebano ha centrato un’intera unità Nato: tre soldati morti e sei feriti.
Con quelli di ieri sono sette i soldati atlantici uccisi dalla guerriglia nel sud dell’Afghanistan da quando il comando militare è passato di mano, il primo incarico militare della Nato mai esercitato fuori dai confini dell’Europa. Sono ottomila i soldati europei che, sotto l’ombrello della forza Isaf (International security assistance force), sono schierati nelle sei province meridionali di Day Kundi, Helmand, Kandahar, Nomroz, Urugzan e Zabul.