Marx approverebbe

Sono un 18enne sardo che per mancanza di finanze non è potuto andare a Genova, ma anche da lontano cerco di capire cosa accade. Vorrei esprimere delle riflessioni a proposito della provocazione di Luigi Cavallaro, sulla ipotetica discordia fra il movimento e Karl Marx.
Io credo che Marx sarebbe estremamente daccordo con questo movimento (se non teniamo conto del suo autoritarismo tipico del suo tempo) in quanto combatte proprio contro il sistema di proprietà capitalistico come egli “predicava” nel Manifesto del 1848. In secondo luogo credo che Marx stesso non approverebbe una lettura del suo pensiero come quella di Cavallaro, in quanto il suo incomparabile spirito critico rifiuterebbe una forma dogmatica come quella del prendere delle frasi di un discorso fatto 150 anni fa e universalizzarle decontestualizzandole.
Come Marx e la sinistra hegeliana fecero con Hegel noi dovremmo fare con Marx: prenderne la metodologia critica e non le conclusioni. Questo è un movimento nuovo che non può essere assimilato al vecchio (attuale) sistema politico di rappresentanza e delega del potere (e delle coscienze). Questa enorme rete orizzontale basata solamente sulla responsabilità individuale, anche nel ’68, da ciò che so, si potevano inquadrare dei gruppi sociali, oggi invece è un qualcosa di trasversale che abbraccia tutta la società. Paradossalmente questa massa si formata grazie al riconoscimento delle differenze e non alla semplificazione di un modello che rende le unità che formano la massa un tutt’ uno. Probabilmente è proprio questa la sua forza: ognuno entra nel movimento non per imitazione o spirito di gruppo, ma perché ha capito che l’ignavia e l’inettitudine cosciente è uguale alla colpa effettiva. E ciò si riflette anche nelle richieste del movimento, che non vuole creare un nuovo protezionismo (“non vogliamo distruggere la globalizzazione ma la globalizzazione borghese”, potrebbe dire Marx oggi in un nuovo Manifesto), ma si cerca l’armonizzazione delle differenze su base volontaria. Il sistema attuale coercitivo (informalmente) dal punto di vista economico e imponendo il modello del pensiero unico (liberista) distruggono le peculiarità (quindi la ricchezza) dei vari paesi. Come diceva Marx quindi anche questo popolo vuole distruggere lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e lotta per l’emancipazione delle coscienze.
Per tutti questi motivi, Marx sarebbe più daccordo con il movimento che con Cavallaro, il qaule ignorando un detto importante di Karl Marx prova a descrivere una “ricetta per l’osteria del futuro”, cosa che Marx nn fece mai. Noi cerchiamo la giustizia e non è detto che se ne trovi un solo modello, ma molti che dovranno convivere… ma così anch’io cado nel determinismo, quindi lascio cadere il discorso. Concludo dicendo che comunque le proposte reali (Tobin-tax, ecc) non mancano. A titolo personale comunque mi sembra che questo popolo sia più anarchico che marxista perlomeno dal punto di vista organizzativo, basato sull’uguaglianza orizzontale. Il rispetto della coscienza e responsabilità personale è la novità più importante e la ricchezza più grande del Popolo di Porto Alegre.