Marco Veruggio – Intervento al Cpn del 19/20 aprile 2008

Non servono uomini della provvidenza né discussioni organizzative che mascherano un sostanziale continuismo politico. Tutti oggi vogliono difendere il Prc, e sento ancora una volta parlare di partito unico, federazione e oggi anche di costituente della sinistra. Ma – lo ha detto Pegolo e lo ripeto perché non ho sentito risposte – con chi? Col Pdci tutti dicono di no, i Verdi veleggiano verso il Pd, Sd è una realtà virtuale. E allora? Con lo Sdi o tiriamo fuori dal cappello a cilindro la “società civile”? Ma soprattutto: con quale progetto? La gente non ci ha votato non perché si arrovellasse sulla forma organizzativa, ma perché per due anni ci siamo rivelati inutili. Io penso che oggi serva un soggetto comunista organizzato (non darei per scontata l’autosufficienza del Prc) in grado di promuovere un vasto schieramento anticapitalista di opposizione, non guardando a Boselli, ma a tutti quei compagni di strada che abbiamo perso stando al governo. Sono d’accordo con Ferrero: serve una linea politica, ideologica e culturale, ma in questo dibattito non l’ho neanche intravista. Ci sono tanti compagni disponibili a sostenere un cambiamento di linea, non a farsi trascinare in un regolamento di conti. Sulla democrazia il problema è politico e cioè se intendete creare un vero organismo di garanzia che dia rappresentanza in modo articolato alle diverse posizioni presenti nel partito o semplicemente descrivere la nuova geografia formatasi nella maggioranza allargata che ha diretto il Prc in questi mesi. Sulla politica il no alla liquidazione del Prc non può essere slegato da un no alla sua deriva governista e moderata.