Ma l’incognita è la Cgil Epifani stoppato dalla Fiom

Triennalità dei contratti e revisione dell’attuale sistema. Sindacalese per titoli. In effetti sono due questioni – anzi una sola – che da anni dividono le confederazioni e non certo dal punto di vista prettamente lessicale. Cerchiamo dì essere sintetici, con il rischio di essere anche banali: oggi i contratti sono quadriennali con aggiornamento economico ogni due anni; gli accordi prendono aumenti salariali legati all’inflazione programmata con eventuale recupero degli “sforamenti”. E’così dai tempi del quasi mitico accordo del ’93, ma adesso quel Patto mostra tutte le grinze della vecchiaia. Serve una revisione che non sia soltanto un restyling. D’accordo il ministro del Lavoro, la Confindustria, Cisl e Uil.
Bonanni e Angeletti inoltre chiedono da tempo che i futuri contratti leghino i maggiori aumenti salariali (parametrandoli alla produttività) al secondo livello, cioè agli integrativi. Lasciando agli accordi nazionali la tutela del salario parametrato al carovita, oltre alla parte normativa. Non la pensa esattamente allo stesso modo la Cgil. «Per noi oggi le priorità sono altre», mandò a dire tempo fa Guglielmo Epifani.
Ieri – assemblea organizzativa della Cisl – Damiano, Bonanni e Angeletti si sono detti più che pronti ad aprire una trattativa su questa duplice direttrice. Per la verità il responsabile del dicastero del Lavoro si è limitato a offrire il suo contributo solo nel ruolo di “tutor”: «Perchè la discussione è di esclusiva pertinenza delle parti sociali». Cisl, Uil e Confindustria aspettano da tempo una risposta chiara della Cgil. Sperano, ma intimamente non ci credono, che sia Epifani a dare una indicazione precìsa già da domani nella giornata di chiusura dell’assemblea cislina. Insomma, attendono di sapere se davvero potrà essere aperto un tavolo sulla riforma dei contratti.
Il leader della Cgil, ieri al Palacongressi non c’era, ma c’erano rappresentanti di spicco della segreteria come Mangia Maulucci, Carla Cantone e Achille Passoni, che hanno preso atto delle richieste della platea e riferiranno. Partita delicata perchè il “duro” della Fiom, Giorgio Cremaschi, ha già avvertito, probabilmente interpretando gli umori della categoria, che «la Cgil deve respingere la proposta della Cisl». Senza se e senza ma. I metalmeccanici della Cgil hanno già un contenzioso aperto con la confederazione e questo non potrà non pesare sull’orientamento di Epifani.