Ma il sindacato in fabbrica difende noi o la politica?

Chi vi scrive è un gruppo di lavoratori della Powertrain Meccanica di Mirafiori,e volevamo portarvi a conoscenza del diffìcile rapporto che si è venuto a creare con le varie organizzazioni sindacali al nostro intemo,rapporto che hanno fatto sì che alcuni di noi abbiano dato la disdetta della tessera sindacale.
Tutto questo si è creato da qualche anno a questa parte, grazie a molti accordi firmati all’azienda anche senza il consenso dei lavoratori,e questa situazione l’hanno creata maggiormente Firn, Uilm e Fismic, che hanno scelto come priorità non la salvaguardia dei diritti dei lavoratori ma la risoluzione di singoli casi personali: in questo modo è molto più facile ottenere iscrizioni e non si corre il rischio di scontrarsi con l’azienda.
Purtroppo, con l’affermarsi di questo meccanismo, però, noi lavoratori ci ritroviamo con molti problemi,uno dei quali è lo straordinario selvaggio che l’azienda chiede di fare. La colpa del sindacato è che in tutti questi ultimi anni sono mancati i controlli, anche durante il periodo in cui molti facevano la cassa integrazione. Abbiamo un contratto scaduto da qualche mese e sembra che nessuno se lo ricordi, mentre noi continuiamo ad avere grosse difficoltà ad arrivare a fine mese con questo salario.
Da qualche tempo ci ritroviamo a lavorare con dei nuovi assunti, peccato che siano lavoratori precari con contratto interinale che vengono sfruttati facendoli lavorare il sabato e la domenica, sfruttati e
ricattati. Tutto questo ci porta a ridurre le comunicazioni e dunque a isolarli per non creargli delle difficoltà, dal momento che sono controllati a vista dai vari responsabili.
In questi ultimi giorni l’azienda è tornata alla carica chiamando le organizzazioni sindacali, per comunicare loro l’intenzione di cambiare la normale tumistica al fine di farci fare i diciotto turni, modificando la vita a tutti noi in peggio e senza dare nessuna prospettiva di nuovo lavoro e nuove assunzioni. E, cosa più importante, senza tenere conto che gli impianti di lavorazione sono molto obsoleti e noi lavoratori siamo costretti a fare salti mortali per farli funzionare.
Con questa lettera vogliamo solo far capire come si vive la fabbrica in questo periodo e vogliamo che il sindacato tomi a essere tale, vogliamo perciò che le Rsu ritornino ad affrontare da sole le trattative con l’azienda e non si facciano sostituire da operatori sindacali esterni, perché comunque le Rsu vongono votate da noi lavoratori e quindi noi da loro vogliamo essere rappresentati, non vogliamo un sindacato estemo troppo legato alla politica ma un sindacato che sia sempre impegnato nel salvaguardare i nostri pochi diritti in qualsiasi circostanza, e non lo schieramento politico «di riferimento» sotto un’altra bandiera. Vogliamo suggerire a qualche funzionario sindacale che invece di rilasciare interviste ai giornali elogiando la ripresa del Lingotto e il buon andamento della Fiat, lasci fare questo lavoro ad altri e metta al centro dell’interesse noi noi e i lavoratori ancora in cassa integrazione.
Vi sembrerà strano che succeda tutto questo, ma è tutto véro, perché mentre il progresso va avanti noi operai stranamente stiamo tornando indietro e siamo pienamente convinti che i nostri predecessori si rivolterebbero dalle tombe vedendo che tutti i diritti conquistati con le lotte e anche con il sangue li stiamo perdendo per colpa del clientelismo.