Ma alle provinciali la lista unitaria si allontana

Era convocato per ieri, a Roma, rincontro tra i quattro leader nazionali e gli omologhi locali della futura federazione delia sinistra. All’ordine del giorno c’era la discussione sulla lista unitaria aite provinciali di maggio. Ma l’appuntamento è slittato alla settimana prossima. Ufficialmente a causa dei troppi impegni di Alfonso Pecoraro Scanio. La ragione potrebbe però essere un’altra. Il ministro non ha alcuna fretta di strìngere la federazione di sinistra nella capitale. «C’è qualche perplessità tecnica sul progetto», dice Riccardo Mastrolillo, segretario romano dei verdi. «Ridurre le liste potrebbe significare prendere meno voti. Valuteremo bene la situazione e le condizioni». Un brusco colpo di freno, se non uno stop. I verdi lamentano la «dicotomia cromatica»; la federazione della sinistra è al momento ancora troppo rossa e
poco verde, A queste perplessità si aggiungono quelle dei comunisti italiani.
All’orizzonte comincia a stagliarsi la questione del simbolo, che da solo
elettoralmente ‘vale’ un punto e mezzo di percentuale, li Pdci non dà per
scontato che «in un eventuale lista unitaria non ci debba essere il posto per la falce e martello». Rifondazione, che è per accelerare il processo unitario, è più possibilista. Ma fino a un certo punto. «E ovvio che non vogliamo rinunciarci, il Prc non si scioglierà mai», afferma il segretario romano Massimiliano Smeriglio. «Costruiremo una federazione dove ciascuno avrà la sua autonomia».