L’Unione Europea condanni la campagna anticomunista delle autorità polacche

Traduzione a cura della redazione di http://www.lernesto.it

La proibizione dei simboli comunisti si è trasformata in legge in Polonia, poichè con la modifica del Codice Penale, firmata dal presidente, Lech Kaczynski, d’ora in avanti saranno considerati illegali. E’ la continuazione di una campagna anticomunista, che mette sullo stesso piano comunismo e fascismo, cerca di falsificare la storia e mette fuori legge tutto ciò che ricorda la costruzione del socialismo e le conquiste dei popoli. E’ un atto di provocazione destinato a sottoporre a processo qualunque persona che provi a resistere e a lottare per un futuro migliore. La punizione per l’infrazione della legge sarà una multa o una pena a un massimo di due anni di carcere. Misure simili vennero assunte dai nazisti in tutta l’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale e dalle dittature fasciste in Grecia, Spagna e Portogallo. Tali misure reazionarie violano le libertà fondamentali democratiche e popolari e rappresentano un insulto ai sacrifici e alle lotte di milioni di comunisti e di lavoratori caduti nella lotta per abbattere il fascismo e il nazismo.

Può dichiarare il Consiglio se condanna questa decisione reazionaria del Governo polacco, e più in generale, la persecuzione dei comunisti e dei lavoratori?