L’Unifil pronta ad intervenire anche senza l’esercito libanese

Le forze dell’Unifil nel libano meridionale hanno confermato ieri che se la resistenza libanese riprenderà le sue operazioni a sud del fiume Litani “le regole di ingaggio consentono al personale dell’ONU di rispondere come richiesto. I comandanti dell’Unifil hanno sufficiente autorità per agire”. “In caso di specifiche informazioni disponibili – continua il comunicato – riguardo al movimento non autorizzato di armi o equipaggiamenti, le forze armate libanesi adotteranno le azioni necessarie. Tuttavia, nel caso che le forze armate libanesi non siano in grado di agire, l’Unifil farà tutto ciò che è necessario per adempiere al proprio mandato in linea con la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza”. In particolare “l’uso della forza oltre l’autodifesa può essere applicato per assicurare che l’area di operazioni dell’Unifil non venga utilizzata per
attività ostili, per resistere a tentativi con mezzi forti di impedire all’Unifil di svolgere il proprio dovere.”
In altri termini se la resistenza libanese riprenderà, come ha promesso le sue azioni per liberare i territori ancora occupati da Israele, le forze dell’Unifil dovrebbero impedirglielo con la forza. La favola delle truppe di interposizione sta lentamente lasciando il campo alla realtà di una forza armata incaricata di difendere il confine di Israele contro la resistenza libanese. Resistenza che ieri ha tenuto un grande raduno nel paese di Bint Jbeil al quale ha partecipato il numero due dell’organizzazione, lo sheik Naim Qassem.