L’ordine improprio di Parigi

Dopo avere rinunciato a pronunciare la minima parola per cercare di traquillizzare la situazione ed invece portando avanti una politica sempre più repressiva, il governo ha deciso di ripristinare lo stato di emergenza. Questo è entrato in vigore solo due volte, durante la guerra d’Algeria.

Non è possibile che nessuno si renda conto dell’impatto simbolico di una cosa del genere e di come questa misura ricordi il periodo coloniale proprio di fronte a dei giovani che ne subiscono ancora le conseguenze.

Dopo aver approvato la legge del febbraio 2005 che vuole la riscrittura dei libri di testo al fine di “valorizzare il ruolo della Francia nelle colonie” si ripristina una legge coloniale.

Infine il primo ministro ha incoraggiato i “cittadini volenterosi che si vogliono organizzare per ripristinare la calma”. Questo appello alla creazione di milizie è di un estrema gravità ed è un modo per incitare davvero ad un clima da guerra civile. C’è da chiedersi se questo non sia precisamente l’obbiettivo che si vuole raggiungere. Forse per arrivare a creare una forma di effetto boomerang simile a quello che dopo il ’68 ha portato De Gaulle al potere per “ripristinare l’ordine”.

Francamente le misure previste dal governo sono esattamente il contrario di ciò che deve essere fatto per placare la situazione, per il momento le macchine e gli autobus continuano a bruciare.. non è detto che con il coprifuoco la situazione migliori… anzi.