L’obiettivo è un altro in risposta a Fosco Giannini

Ho scritto quell’articolo, come gli altri che lo hanno preceduto e quelli che lo hanno seguito, in nome di Liberazione che, come forse saprai, ha promosso la manifestazione del 20 ottobre insieme al manifesto e ad alcuni
autorevoli rappresentanti della sinistra in Italia. Sarà una manifestazione grande che come obiettivo non ha la caduta del governo Prodi e, tra i punti in programma, non ha solo l’accordo del 23 luglio. Come puoi evincere dalle interviste ai promotori – che pubblichiamo quotidianamente – questo appuntamento ha ambizioni un po’ più grandi. E’ il motivo per cui parlare di “pro o contro” il governo sarebbe una scelta troppo riduttiva che lascio alla semplificazione che richiedono i media. Non abbiamo chiamato in piazza i lavoratori. Abbiamo chiamato in piazza i cittadini e le cittadine. Precari, pacifisti, ambientalisti, interinali, occupati, lgbtq, migranti, studenti, disoccupati… Come vedi chiediamo “molto” a chi parteciperà. Chiediamo di essere lì non solo per se stessi, ma anche per gli altri. Non solo per i propri diritti ma anche per una richiesta collettiva di una società migliore (e scusa la retorica). I lavoratori iscritti al sindacato avranno, con il referendum nei luoghi di lavoro, la possibilità di dire la loro sull’accordo. In piazza verranno per tutti i temi legati al lavoro fisso, certamente, ma anche per chi un lavoro fisso non ce l’ha e poi contro la base di Vicenza, contro gli arresti per gli spinelli, contro lo scudo stellare, contro la permanenza delle nostre truppe in Afghanistan, contro le privatizzazioni, contro la mafia, contro quelli che vogliono arrestare i lavavetri. Insomma saremo lì perché il governo Prodi si adoperi per una politica che «conquisti i punti più avanzati del programma dell’Unione».
Antonella Marrone