Il regista ha deciso di aderire alla Campagna palestinese per il boicottaggio culturale di Israele. Attacchi su «Haaretz»
Ken Loach non parteciperà al prossimo festival del cinema di Haifa e neppure invierà The Wind That Shakes the Barkley, il film premiato con la Palma d’oro allo scorso festival di Cannes. Il motivo? Il regista inglese ha deciso di aderire all’appello di boicottaggio nei confronti di Israele e delle sue manifestazioni culturali come forma critica verso l’aggressione in Libano e l’occupazione sempre più violenta esercitata nei territori. A lanciare l’appello sono intellettuali e artisti palestinesi che fanno riferimento alla Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele. Iniziativa quest’ultima iniziata un anno fa in seguito a un caso esploso all’univesità di Haifa, che per la sua natura mista, arabo-israliena, è da sempre sotto stretta controllo. A farne le spese è Ilan Pappe, professore della stessa università, violentemente attaccato per avere appoggiato la tesi di un suo studente, Teddy Katz, che discuteva il massacro sionista del 48 di Tantura, molto poco conosciuto, e rispetto al quale l’università di Haifa ha promosso una campagna enorme di insabbiamento.
Ken Loach ha invitato anche altri registi di unirsi a lui in questa campagna di boicottaggio. «I palestinesi sono stati costretti a arrivare a questo, una richiesta di boicottaggio, da quarant’anni di occupazione della loro terra, dalla distruzione delle loro case, dal rapimento e dall’uccisione dei loro civili. E dal fatto che non c’è alcuna speranza immediata che questa oppressione abbia fine». E ha aggiunto: «Come cittadini britannici dobbiamo riconoscere la nostra responsabilità, dobbiamo condannare il governo inglese e americano perché supportano e armano Israele. Dobbiamo opporci alle attività terroristiche di questi governi nel perseguire le loro occupazioni e guerre illegali. Per questo non accetterò l’invito del Haifa e di qualsiasi altra occasione».
La notizia, pubblicata sul quotidiano israeliano Haaretz ha scatenato moltissimi commenti polemici sul sito on line. Molti lettori israeliani hanno dichiarato che boicotteranno a loro volta i film del regista di Terra e libertà. E qualcuno ha anche assegnato al regista britannico la palma dell’intolleranza.
Il boicottaggionei confronti di quegli accademici che in Israele non si oppongono alla politica governativa, non è comunque notizia di ieri. Ci sono state lunghe e accese discussioni in Francia, con in terventi tra gli altri di Tanya Reinhardt, docente di linguistica all’università di Tel Aviv(autrice di Detruire la Palestine – ou comment terminer la guerre du 1948 ), anche lei vittima di una durissima campagna di accuse in Israele per le sue posizioni sull’occupazione e le sue letture storiche della guerra contro i palestinesi, e tra i firmatari della petizione per il boicottaggio inglese. Anche in Gran Bretagna infatti diverse associazioni di docenti universitari hanno voluto aderire al boicottaggio. Che non riguarda solo Haifa ma anche l’università di Bar Ilan collegata al college di Giudea e Samaria nei territori occupati.