Lo Giudice (Arci Gay):”I messaggi del Vaticano non parlano alla società reale”

Il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, ha firmato e reso pubblico un testo di 60 pagine che, tra le altre cose, indica i gay e le lesbiche come i responsabili della “catastrofe morale e culturale” dell’Occidente. Come giudica, nel complesso, questo testo?

L’impianto complessivo di quel documento risente di un dato di fatto inconfutabile: il Vaticano ha, negli ultimi anni, perso fortemente in termini di capacità di presa sulla società. La Chiesa nel corso del tempo ha sempre cercato di adattare i propri dogmi, le proprie dottrine e i propri catechismi alle mutazioni della società. Una società che inevitabilmente cambia e viene via via interpretata in modo diverso. Oggi il Vaticano invece mostra una fortissima impasse sui temi etici, bioetici e dell’etica sessuale; mostra di essere in uno stato di problematica incapacità di cogliere la realtà. In conseguenza di ciò si chiude su se stesso con atteggiamenti anacronistici e scollegati dalla realtà concreta delle persone.

Lei pensa che queste reiterate prese di posizione della Chiesa abbiano delle ricadute sul tessuto culturale della società italiana?

Io penso che oggi, per fortuna, quel messaggio non parli alla realtà della società italiana e nemmeno a quella europea. Penso, solo per fare un esempio, ai diritti delle coppie di fatto: basta leggere tutti gli studi e i sondaggi sull’argomento, anche i più recenti, come quello di Eurisko commissionato dalla Tavola Valdese. E’ dimostrato che nel Paese esistono ampie maggioranze che si dichiarano a favore di nuove legislazioni, anche tra quelle persone che si autodefiniscono “cattoliche”. Dal punto di vista sociale le posizioni retrive del Vaticano non hanno consenso. Oggi c’è un’ampia fetta di popolazione, anche giovanile, che guarda alla Chiesa e che partecipa a momenti pubblici di spiritualità collettiva ed incontro collettivo: anche questo settore di popolazione su questi temi la pensa e si comporta in modo differente dalle indicazioni della Chiesa. E lo fa senza sensi di colpa.

Pensa che il centrosinistra sia impermeabile alle spropositate ingerenze della Chiesa cattolica?

Il punto dolente è appunto la permeabilità della società politica. L’Italia vive, da questo punto di vista, una condizione di totale anomalia rispetto agli altri paesi europei. L’Italia è l’unico paese in cui i princìpi dettati dal Vaticano diventano immediatamente temi centrali del dibattito politico e condizionano in maniera forte le decisioni di entrambi gli schieramenti. Ciò costituisce un enorme limite alla democrazia, che risulta così vincolata all’opinione di un potere confessionale esterno alle strutture democratiche della nostra Repubblica.
Mi auguro che il governo Prodi riesca, su questo terreno, a marcare una sua identità ed autonomia chiara, con l’obiettivo di guardare agli interessi dei cittadini e non agli interessi di questo o quello ayatollah di casa nostra.