L’intervento della Rete dei Comunisti alla Conferenza di Beirut

Pubblichiamo qui di seguito l’intervento della delegazione della Rete dei Comunisti alla Conferenza internazionale di Beirut “Togheter with the resistence” svoltasi il 15-16 e 17 gennaio. Nei prossimi giorni pubblicheremo un resoconto su questa iniziativa.

Vogliamo prima di tutto ringraziare gli organizzatori per l’invito a partecipare a questo importante incontro sulla Resistenza che viene ospitato a Beirut ormai da alcuni anni.

Riteniamo importante che la Resistenza sia al centro dell’azione politica e culturale di tutte le forze progressiste che agiscono a livello internazionale anche se in condizioni diverse da paese a paese.

Il Medio Oriente e il Mediterraneo sono tuttora al centro degli interessi imperialisti degli Stati Uniti e dell’Europa impegnati in quella che abbiamo definito la “competizione globale”. La crisi economica sta aumentando questa competizione a tutti i livelli.

La competizione crescente tra le varie potenze ha visto prevalere anche in Europa le forze reazionarie e belliciste. E’ ormai finita ogni illusione sull’Europa come entità progressista.

In questi anni la guerra e l’aggressione contro interi popoli e stati, hanno dimostrato quanto siano profonda sia la crisi economica che l’arroganza delle potenze imperialiste.

Contro le conseguenze di questa competizione globale e dell’aggressività imperialista, pensiamo che vada opposta una Resistenza Globale, in ogni paese e in modo più coordinato possibile anche tra forze diverse tra loro.

Come Rete dei Comunisti siamo attivi in uno dei paesi del polo imperialista europeo. L’Italia è uno dei paesi più reazionari d’Europa, è ancora subalterna alla NATO, ospita numerose basi militari USA e NATO, partecipa con circa 10.000 soldati alle operazioni militari contro le popolazioni di altri paesi come Afghanistan, Libano e Balcani, ha accordi di cooperazione militare con Israele, ha varato leggi di carattere apertamente razzista contro gli immigrati.

Prendiamo parte e organizziamo in Italia movimenti sul piano sindacale e contro la guerra e il militarismo. Siamo attivi nella solidarietà internazionalista con le resistenze popolari in altri paesi a cominciare da quella del popolo palestinese così come con i popoli e i governi progressisti dell’America Latina. Siamo venuti spesso anche qui in Libano e abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare la resistenza popolare del popolo libanese e delle sue organizzazioni contro le aggressioni israeliane e a difesa della sovranità popolare del Libano.

Pensiamo che oggi l’egemonia degli USA sia in seria difficoltà in America Latina ma anche qui in Medio Oriente. Pensiamo che ha sbagliato chi ha ritiene che l’amministrazione Obama sia sostanzialmente diversa da quella di Bush. Le sue difficoltà, come ci insegna la storia, la rendono pericolosa.

Gli USA hanno occupato militarmente e devastato l’Iraq e l’Afghanistan, minacciano di bombardare l’Iran, sono ancora complici dell’aggressione israeliana contro i palestinesi e i popoli arabi della regione, sostengono i regimi reazionari del Medio Oriente. L’Unione Europea è in gran parte subalterna a questa politica. L’Italia viene considerata il “migliore alleato di Israele in Europa”.

La resistenza popolare globale ha necessità di discutere i propri obiettivi e di trovare le forme per agire insieme in tutti i paesi: in Europa come in Medio Oriente, in America Latina e in Asia.

Quali sono gli obiettivi della nostra attività in Italia

In Italia siamo impegnati nel movimento per smantellare le basi militari USA e NATO, per il ritiro delle truppe italiane dai fronti di guerra e per la revoca dell’accordo militare con Israele.

In questi anni abbiamo messo al centro della nostra attività la solidarietà con la resistenza arabo-palestinese e con i movimenti e i governi popolari dell’America Latina.

Partecipiamo attivamente alla campagna internazionale di boicottaggio (BDS) di Israele, abbiamo partecipato attivamente alla Gaza Freedom March contro l’assedio dei palestinesi a Gaza, abbiamo contribuito – per la prima volta in Italia – ad organizzare una conferenza nazionale contro il sionismo, in questi giorni abbiamo manifestato anche davanti all’ambasciata dell’Egitto contro la repressione e contro il Muro con cui sta chiudendo Gaza.

Stiamo sviluppando una forte collaborazione con i movimenti popolari e i nuovi governi progressisti dell’America Latina.

A Roma, la scorsa estate, abbiamo organizzato la seconda edizione del “Meeting internazionale per la Resistenza Globale” e invitiamo le forze qui presenti a partecipare alla prossima edizione che si terrà a fine giugno a Roma per continuare la discussione avviata qui a Beirut.

Il nostro obiettivo principale è il cambiamento politico del nostro paese oggi dominato da una classe dominante reazionaria e razzista. Il nostro posto nella resistenza globale è impedire che l’Italia sia ancora complice delle avventure neocolonialiste e delle aggressioni militari contro altri popoli.

Buon lavoro

La Rete dei Comunisti (Italia)