Liliana è un’operaia tessile, sguardo vivo, carattere determinato e combattivo. E’ allegra e mostra decisamente meno anni di quanti ne dovrebbe avere, dato che dal lontano 1972 lavora in una fabbrica della Val Camonica dove si producono calze da donna. Varcando i cancelli dell’azienda, il suo primo gesto era stato quello di prendere la tessera della Cgil, il secondo di farsi eleggere delegata. Ha trascinato con sé nella militanza sindacale più della metà delle sue 80 compagne di lavoro. Insomma, Liliana è una compagna. Una compagna tosta, e particolare. C’è chi dice che ha un problema, lei risponde di getto «nessun problema, ce li avrete voi i problemi». Insomma, vota per la Lega Nord, lotta contro la legge 30 e per il contratto ma ha Umberto Bossi nel cuore. «E che problema c’è? La Cgil non è un partito, è un puzzle con tante tesserine. Per me la Cgil è la casa comune, il luogo dove ci si incontra per difendere i propri diritti. La politica è un’altra cosa, in politica ognuno fa le sue scelte e se vuoi ti spiego perché sto con la Lega». Liliana ha fatto un’ora di strada per arrivare dal suo paese che sta nella parte bergamasca della valle qui a Darfo, nella sede comprensoriale della Cgil. Un minuto per convincerla a parlare e quando parte non si ferma più.
Raccontaci il tuo lavoro.
Da noi il lavoro funziona così: arriva il filato, passa nelle macchine tessitrici, poi c’è la cucitura e il prestiro, le calze vengono quindi mandate in tintoria, al confezionamento, alla seconda stiratura e infine al magazzino. In questi giorni io lavoro al prestiro, ma a seconda delle necessità faccio un po’ di tutto, insomma quel che serve. Sono rimasta una vita al secondo livello operaio e per andare avanti, io come altre operaie, abbiamo dovuto fare una vertenza aziendale e così da quattro o cinque anni sono di terzo livello. Vuoi sapere quanto guadagno? Non mi vergogno a dirlo, la mia busta paga è di 920 euro, qualche mese arrivo anche a 940. Sì, sono delegata della Cgil insieme ad altre due operaie. Prima qui c’era solo la Cgil, poi sono uscite dalla fabbrica molte dipendenti sindacalizzate ma in ogni caso, più della metà di noi ha la tessera sindacale, la Uil ne ha una, la Cisl qualcuna solo perché una di noi è passata con loro ma questo non lo scrivere.
Adesso però mi devi spiegare perché voti per la Lega.
Guarda, io sono stata sempre iscritta alla Cgil ma non ho mai votato a sinistra. Anche mia mamma era della Cgil e non ha mai votato per i partiti di sinistra. Sto in Cgil che è un sindacato e non un partito, siccome è un sindacato difende i lavoratori. In Cgil c’è solidarietà, ci si aiuta. Voto Lega perché condivido quelle idee, per dirtela tutta la penso come il Bossi. Allora potresti dirmi: brava te, lotti in fabbrica e poi voti per quelli che ti fanno la legge 30 e ti vogliono togliere l’articolo 18. Vedi, se quelli della mia parte fanno una legge sbagliata io mi rivolgo alla Cgil, sono pronta a lottare fino in fondo, finché i miei non capiscono di aver sbagliato e fanno marcia indietro. Non sono andata a Roma il 23 marzo del 2002 ma mi sono data da fare a raccogliere le firme, quei cinque milioni di firme della Cgil contro la precarietà. Per caso, non vi sarete raccontati che quei tre milioni di persone al Circo Massimo avrebbero poi votato in blocco per la sinistra?
Ma se sei così convinta delle idee di Bossi perché non hai aderito al sindacato leghista?
Primo, da noi non c’era. Secondo, non è che mi fido della prima cosa che arriva. Io ho bisogno di un sindacato serio, forte, dunque sto con la Cgil. Fammi parlare, però. Ti stavo spiegando che non ho mai votato per la sinistra. Prima non sapevo mai per chi votare, qualche volta ho messo la croce sui socialdemocratici ma per ripiego, senza convinzione. Aspettavo qualcosa che mi desse la scossa, finché è arrivata la Lega con le sue idee e quello che dice a me va bene. Così ho sempre votato Lega.
Ammetterai però che storicamente è la sinistra la parte politica che si batte in difesa dei lavoratori, in via di principio almeno.
Proprio così, in via di principio. Cioè a parole. Poi è vero che la mia parte sulle questioni del lavoro fa anche peggio, ma è per questo che se c’è da battersi contro una legge sbagliata la mia spada si chiama Cgil. Senti un po’: chi è che ha fermato il Berlusca sull’articolo 18, la sinistra? Nient’affatto, l’abbiamo fermato noi della Cgil. Te lo devo dire io che a fregarci sulle pensioni e la precarietà ha cominciato la sinistra? Non venirmi a dire che Maroni ha fatto peggio, lo so anch’io e so che chi è arrivato ora farà ancora peggio, l’ha già detto.
Cos’è che ti dà tanto fastidio della sinistra?
Potrei andare avanti per ore a risponderti. Ti dico solo un paio di cose. Non voterei mai per uno schieramento che accoglie la Rosa nel pugno, non li sopporto quelli lì, Pannella, Bonino, Capezzone. Magari con un po’ di fastidio riesco a sopportare Luxuria.. Come dici? Luxuria è di Rifondazione? Va beh. Allora, per tornare a Pannella, come si fa a predicare lo stato laico, in un paese in cui il 90% della gente è cristiana, cattolica? Non ci può essere lo stato laico. Te ne dico un’altra: dovrei votare per chi permette ai musulmani di aprire le moschee nel nostro paese? Non se ne parla, almeno finché non mi faranno aprire le mie chiese nei loro paesi. Poi dicono: facciamoli entrare tutti. Ma chi l’ha detto che devono entrare tutti? Sono d’accordo se uno ha la casa e un rapporto di lavoro, ma gli altri non li voglio, portano solo problemi: droga, prostituzione, furti. Sai cosa rispondo a chi predica la solidarietà con gli immigrati? Gli dico: sono d’accordo, aiutiamoli a casa loro che qui di problemi ne abbiamo già abbastanza. La sinistra al governo voleva premiare quella (Lidia Menapace, ndr) che minaccia l’abolizione delle Frecce tricolori. Per fortuna l’abbiamo fermata. Penso che a una certa età, dopo gli ottant’anni si debba andare in pensione e non in Parlamento. Poi penso che la giustizia sia troppo permissiva, con tutti. Adesso invece gli assassini si eleggono alla Camera (D’Elia, ndr).
Torniamo alla legge 30. Cosa dovrebbe farne il governo Prodi?
Allora non capisci quello che ti dico. Dovrebbe cancellarla. Penso che quel Biagi avrebbe fatto meglio a non scriverla. Non mi fraintendere, mi dispiace che l’abbiano ammazzato. Comunque adesso voglio proprio vedere cosa farà la sinistra, voglio vedere se la cambiano sul serio.
Perciò, se la sinistra cambierà la legge 30, poi la voterai.
Non ci penso nemmeno, non sono una che cambia bandiera. Non capisco cosa abbiate su contro la Lega. Capisco contro il Berlusca, ma contro la Lega… Al mio paese, a Villongo, c’è un sindaco leghista eletto da più del 70% dei cittadini, amministra bene e a me sta bene così.
A proposito di bandiere, non hai problemi a portare in corteo quella rossa della Cgil?
E’ vero, quella bandiera è rossa ma è della Cgil, mica dei partiti. Non mi crea problemi, la porto alle manifestazioni, anche a Milano quando serve. In sindacato c’è qualcuno che mi sfotte perché sono della Lega, ma così, per gioco. Io mi ci trovo benissimo in Cgil che è una grande famiglia. Guai però a sciogliere il comprensorio, questo della Val Camonica, magari per accentrare tutto a Brescia. Che ne sanno quelli di Brescia dei problemi di noi camuni? Se sciolgono il comprensorio non so se riprenderò la tessera.
La Lega ha fatto passare la devolution e tra poco ci sarà il referendum. La Cgil fa campagna per il No alla controriforma costituzionale. Come la metti?
La metto bene: mi dispiace per la Cgil ma voto Sì. Prima però devo informarmi meglio. Io sono contro lo stato troppo centralizzato, che ne sanno a Roma delle cose che servono in val Camonica? Mica lo sanno, a Roma o a Milano, che serve una strada che colleghi Chiuduno a Sarnico evitando di intasare i nostri paesi con il traffico e appestarli con lo smog? Io so solo che ognuno dev’essere padrone a casa sua.
Gli immigrati rappresentano solo un problema, o sono anche una risorsa? Lo sai meglio di me che la Lombardia non andrebbe avanti senza il loro lavoro…
Benvenuti quelli che lavorano, hanno una casa, si comportano bene. Ma gli altri che stiano a casa loro. Noi li ospitiamo, gli diamo da lavorare e da mangiare, li curiamo, gli apriamo le porte delle nostre scuole e in tutta riconoscenza loro si comportano male. Anche se a rubare o a spacciare fosse solo l’1%, sono quelli che creano il patatrac. Ti faccio un esempio: gli immigrati che arrivano nei paesi creano problemi, cresce la paura per la sicurezza, così la gente si chiude in casa e mette i cani da guardia, da difesa, che fanno ancora più paura degli immigrati. I nostri paesi stanno diventando invivibili.
Dunque, se lavorano, hanno una casa, si comportano bene, siano i benvenuti. Tu hai due figli, se uno di loro si fidanzasse con una marocchina per bene, brava ragazza con la testa a posto, cosa diresti?
(Liliana spalanca gli occhi, si abbandona sullo schienale della sedia poi fa una risata, ndr) Ah, questo no. Comunque non c’è pericolo: un figlio è fidanzato con una ragazza di qua. E poi i miei figli votano Lega, mica gli verrebbe in mente di mettersi con una marocchina. (1/continua)