Lettera sull’Afghanistan

LETTERA DI NELLA GINATEMPO

Caro Manifesto,

condivido pienamente l’editoriale di oggi ( 29 giugno) di Tommaso di Francesco sulla missione militare in Afghanistan. Sono grata al manifesto per la chiarezza di posizioni assunte sulla questione, per la vera e propria campagna di verità condotta sull’Afghanistan e sulla politica estera del nuovo governo. Da persona impegnata nel movimento contro la guerra senza se e senza ma, vorrei aggiungere alcune osservazioni.

a) l’accordo sul decreto proposto dal governo viene giustificato ( vedi le dichiarazioni di Russo Spena capogruppo PRC al Senato) come una riduzione del danno. Questa illusoria valutazione deve fare i conti con i fatti: il decreto non contiene nessun riferimento ad un possibile ritiro, ad una reale exit strategy. Si offre soltanto lo specchietto delle allodole della Commissione di monitoraggio e la promessa di un futuro dibattito parlamentare. Intanto si rifinanzia il rinnovo truppe e continuiamo a fare la guerra e a restare sotto il comando dell NATO per uccidere e morire. Ci sono dei tornanti della storia in cui ci vuole un salto, una forzatura, altrimenti si perde l’occasione di fare un atto di giustizia. Quell’atto di giustizia richiesto da chi in Afghanistan vive sul terreno l’inaccettabilità della guerra: Gino Strada ( leggete le sue analisi sul sito di peacereporter).

b)La sinistra radicale e pacifista non può dare credito al doppio ricatto di D’Alema: quello sul governo e quello sulla NATO. Circa il governo, se un premier non vuole rischiare di cadere può cambiare il decreto e ottenere i consensi necessari ( avanzando sul piano della pace e non su quello della guerra). Circa la NATO, vale ricordare che la Grecia nel 1999, pur rimanendo membro della NATO, seppe dire NO all’invio di truppe greche nella guerra “umanitaria” contro la Jugoslavia. E’ ora di dire NO anche noi e di costringere il nostro Ministro degli Esteri a fare una scelta opposta a quella che fece nel 1999. Ricordo anche a tutte le persone impegnate nel movimento che abbiamo firmato il sostegno alla campagna CAMBIARE SI PUO’ , lanciata dall’ARCI, in cui un punto-chiave dice testualmente MAI PIU’ KOSOVO. Quante analogie tra la guerra umanitaria della NATO in KOSOVO e la guerra al terrorismo della NATO in AFGHANISTAN !!!

c) gli otto senatori che hanno dichiarato di votare NO al rifinanziamento delle truppe in Afghanistan somigliano a Rosa Luxemburg che circa un secolo fa dichiarò al parlamento tedesco “NON VOTERO’ I CREDITI DI GUERRA”.Ma Rosa fu lasciata sola. Cerchiamo invece di non lasciare soli i pacifisti coraggiosi presenti in Parlamento. Il movimento è con loro, anche se non siamo in grado di organizzare una manifestazione nazionale al mese, ma dobbiamo accontentarci dell’opinione pubblica e delle mail. Coraggio! Avete una vera connessione sentimentale con migliaia di persone.

d) Sentire il nuovo presidente della Camera che dichiara al TG2 che i militari in Afghanistan svolgono una funzione costituzionale, cioè sono in missione di pace, mi ha dato il voltastomaco dopo cinque anni in cui lottiamo nelle piazze e votiamo in parlamento contro la MISSIONE DI GUERRA IN AFGHANISTAN.

Ringrazio il Manifesto perchè mi toglie il voltastomaco ogni mattina.

Saluti