Lettera dei parlamentari contro la guerra

Dopo il voto alla Camera, che ha visto la manifestazione di un dissenso limitato ma importante, segno dell’indispensabilità che le posizioni di pacifismo “senza se e senza ma” siano rappresentate in parlamento, la nostra battaglia continua al Senato. Continua con una iniziativa sul merito del provvedimento in direzione di una reale discontinuità e di una “strategia di uscita” dal pantano afgano. Presenteremo gli emendamenti respinti alla Camera e ci batteremo fino all’ultimo per ottenere dal governo un gesto di disponibilità alle nostre ragioni che poi sono quelle di migliaia e migliaia di pacifisti e di attivisti del movimento contro la guerra.
Ma il nostro impegno sarà orientato soprattutto in questa direzione. Dopo la grande assemblea-manifestazione di sabato 15 luglio sentiamo una responsabilità crescente verso il movimento, le sue differenti articolazioni, verso quel popolo della pace che è sceso nelle piazze e che ha già ottenuto il ritiro dall’Iraq. Per questo saremo presenti alle iniziative delle prossime settimane e dei prossimi mesi, consapevoli che una nuova breccia si è già aperta affinché un movimento di massa possa svilupparsi ed esigere in tempi brevi non solo il ritiro delle truppe dall’Afghanistan ma anche il cessate il fuoco e una pace giusta in Palestina.
Sono queste le direttrici del nostro impegno comune che intendiamo confermare, al di là delle scadenze parlamentari. Per queste ragioni costituiremo un’Associazione di parlamentari contro la guerra a cui chiediamo di aderire tutti e tutte coloro che nei prossimi mesi vogliono condividere l’obiettivo fondamentale di ritirare l’Italia dalle guerre di bandire la guerra dalla Storia.

Mauro Bulgarelli, Alberto Burgio, Salvatore Cannavò, Loredana De Petris, Fosco Giannini, Claudio Grassi, Gigi Malabarba, Gianluigi Pegolo, Fernando Rossi, Giampaolo Silvestri, Franco Turigliatto, Luana Zanella

Liberazione, il manifesto 21 luglio 2006