Gentile On.le Nirenstein,
gli attacchi da lei rivolti all’Ordine dei Giornalisti ed al Presidente Iacopino investono, a nostro modo di vedere, la sfera della libertà di informazione e del diritto di espressione, il che ci coinvolge direttamente come cittadini, oltre che come attivisti del movimento per la pace e la giustizia in Medio Oriente.
La “colpa” del Presidente Iacopino sarebbe quella di aver consentito lo svolgimento, in una sala dell’Ordine da lui presieduto, di una conferenza stampa avente ad oggetto la presentazione di un libro della giornalista Angela Lano sulla vicenda delle navi dei pacifisti assaltate dall’esercito israeliano circa sei mesi or sono e l’illustrazione della prossima spedizione navale che dirigerà verso la Striscia di Gaza assediata.
A sua detta, On. Nirenstein, il Presidente Iacopino ha commesso un gravissimo errore, addirittura uno “scandalo”, consentendo quella conferenza stampa e intervenendo nella presentazione del libro di Angela Lano.
Soffermiamoci su quella che avrebbe dovuto essere la prova regina dello “scandalo” commesso dal Presidente Iacopino:la presenza, nella conferenza stampa incriminata, dei rappresentanti dell’organizzazione turca Insani Hak ve Hürriyetleri ve Insani Yardim Vakfi, più conosciuta con il suo acronimo IHH. Si tratta dell’associazione proprietaria della Mavi Marmara, la nave a bordo della quale si trovavano i nove attivisti assassinati dall’esercito israeliano nel corso dell’assalto della scorsa primavera (assalto, è bene ricordarlo, condannato dall’ONU e da tutti i governi del mondo, escluso, ovviamente, quello di Tel Aviv).
On.le Nirenstein, da mesi lei proclama che l’associazione turca sia in realtà un’organizzazione terroristica, fuorilegge in Germania e inserita nella black list del Dipartimento di Stato U.S.A.; sulla base di questa affermazione, lei ha puntato il dito contro il Presidente Iacopino e l’intero Ordine dei Giornalisti.
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On.le Nirenstein, prima di essere eletta al Parlamento italiano e di ricoprire la carica di Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, lei faceva la giornalista. Avrebbe, dunque, almeno due ottime ragioni per documentarsi, prima di lanciare accuse tanto gravi.
L’ Insani Hak ve Hürriyetleri ve Insani Yardim Vakfi – IHH (in italiano, Fondazione per i diritti dell’uomo, le libertà e l’aiuto umanitario) è un’organizzazione turca, con base ad Istanbul, dove è ufficialmente registrata dal 1995. Dal 2004, l’IHH è anche una delle ONG che godono dello status di “organismi consultivi” da parte del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. L’IHH è intervenuta con aiuti umanitari in Bosnia, Pakistan, Etiopia, Libano, Indonesia, Palestina occupata, Sudan (Darfur), Ghana, Mongolia, Cina, Brasile, Argentina e ad Haiti dopo il recente terremoto. A differenza di quanto va proclamando da sei mesi, On.le Nirenstein, l’IHH non è fuorilegge in Germania e non è sulla black list del Dipartimento di Stato U.S.A. Per la verità, l’IHH è fuorilegge in un solo Paese al mondo: Israele.
Fuorilegge in Germania e considerata organizzazione terrorista dagli U.S.A. è, invece, un’altra organizzazione, che in comune con quella da lei additata, On.le Nirenstein, ha solo le iniziali del nome: si tratta, infatti, dell’Internationale Humanitare Hilfsorganisation, fondata a Francoforte e con sedi in alcuni Paesi europei (Belgio, Danimarca, Olanda ed Austria), ma non in Turchia.
L’IHH di Istanbul ha sempre dichiarato di non aver nulla a che spartire con l’IHH di Francoforte, ed ha tentato più volte, anche ricorrendo alla magistratura tedesca, di impedirle di utilizzare l’acronimo ed un logo molto simile al proprio.
Seguendo questa sua logica dovremmo accollare, denunciare e perseguire in Italia le malefatte della Confederazione Italiana degli Agricoltori (CIA) perché ha la stessa sigla della Central Intelligence Agency (CIA) con sede a Langley in Virginia e di cui alcuni agenti in Italia sono stati recentemente condannati a pene pesanti dalla magistratura.
On.le Nirenstein, tutto questo non può non essere di sua conoscenza, alla luce della sua grande esperienza come giornalista e Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, (anche perché è sufficiente una brevissima ricerca su internet per reperire tutte le informazioni in proposito).
Errare è umano, perseverare è diabolico. Lei, On.le Nirenstein, persevera nell’errore da più di sei mesi, e sulla base di questo errore ha scagliato le sue accuse contro chi ha messo a disposizione uno spazio di libertà per fornire un’informazione e un punto di vista che, per quanto siano a lei sgraditi, non si possono oscurare. Proprio come non si può oscurare la verità su quel massacro compiuto in mare aperto, in quell’alba di sangue della scorsa primavera. Proprio come non si può oscurare la verità di una feroce occupazione militare e coloniale che si fonda sul disprezzo razzista e sulla complicità di governi distratti o conniventi.
Vede, On.le Nirenstein, per noi non esistono razze inferiori e popoli eletti. Per noi, gli uomini e le donne sono tutti uguali e tutti hanno il diritto di esprimersi e raccontarsi, perché la libertà di informazione non può essere solo la libertà dei potenti di insultare i più deboli. Dunque, l’Ordine dei Giornalisti ed il suo Presidente hanno fatto una cosa giusta, ospitando la presentazione di quel libro e quella conferenza stampa. E lei, On. Nirenstein, farebbe un gran bel gesto, se ammettesse il suo errore e porgesse le sue scuse al Presidente Iacopino, agli attivisti dell’IHH ed a tutti quelli che si stanno preparando per portare alla Striscia di Gaza assediata ed a tutta la Palestina occupata un messaggio di solidarietà e di libertà.
La salutiamo qui e le diamo appuntamento al prossimo 25 aprile. Noi saremo come tutti gli anni in piazza insieme ai partigiani, agli antifascisti e insieme ai palestinesi con le bandiere rosse, palestinesi e partigiane per celebrare la Resistenza contro l’oppressione dei popoli.
Il Forum Palestina