Letta: «Se vince l’Ulivo Snam Rete Gas verrà privatizzata nel 2007»

Nessun rinvio per Snam rete gas. Se vince l’Ulivo, la privatizzazione dei gasdotti – oggi controllati dall’Eni – sarà uno dei primi impegni della prossima legislatura. È questo il senso delle dichiarazioni rilasciate ieri dall’europarlamentare e responsabile del dipartimento Economia della Margherita, Enrico Letta, alla presentazione del libro Liberi di scegliere? Mercati e regole nei settori dell’energia. Anzi, «serve un unico soggetto proprietario della rete elettrica e del gas – ha detto Letta – con il volante in mano al pubblico, ma con un’ampia presenza di privati. Il tutto ovviamente guidato da un regolatore veramente indipendente, con una logica da arbitro Collina». Dichiarazioni ancor più significative visto che, secondo le ultime indiscrezioni provenienti dal partito di Francesco Rutelli, arriverebbero proprio dal ministro dell’Industria in pectore dell’Ulivo. Il messaggio è chiaro: se il centrosinistra vincerà la sfida elettorale di aprile, l’art. 18 del decreto «milleproroghe» (all’esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana) che fa slittare dal 2007 al 2012 l’obbligo per l’Eni di scendere sotto al 20% di Snam resterà lettera morta. Del resto, la correzione introdotta dal governo, non suscita solo le polemiche dell’opposizione. Anche il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Bruno Tabacci – presente all’incontro di ieri – ha espresso dure critiche all’ipotesi di prorogare i termini della privatizzazione. «Sono tre anni che ho proposto la fusione di Snam e Terna – ha detto il deputato dell’Udc – ma l’emendamento dell’esecutivo non va in questa direzione. Si può al massimo ipotizzare una proroga di 12-24 mesi, sempre finalizzata però alla fusione delle due società e all’apertura del capitale». Per il commissario dell’Authority per l’Energia elettrica e il gas, Tullio Maria Fanelli, «dare ancora 5 anni all’Eni vuol dire avere altri 5 anni di prezzi alti. È una decisione gravissima».