O Militante, rivista teorica del PC Portoghese (PCP), numero 305 Marzo/Aprile
Traduzione a cura di Massimo Marcori per l’Ernesto online
L’89° anniversario del PCP si svolge in una situazione molto complessa e pericolosa sia sul piano nazionale che internazionale, ma anche piena di potenzialità trasformatrici e rivoluzionarie. Creazione della classe operaia portoghese, il PCP è nato sotto l’influenza della Rivoluzione d’Ottobre e deve a Lenin e al leninismo i tratti fondamentali della sua identità comunista. E’ una ragione in più per leggere e studiare Lenin, non pensandone ad un’illusoria e impossibile ripetizione ma come fonte d’ispirazione per la realizzazione dei compiti che si pongono oggi ai comunisti portoghesi per rafforzare il partito e nella lotta per la rottura e il cambiamento patriottico e di sinistra che la situazione del paese rende necessario.
“Senza teoria rivoluzionaria, non esiste movimento rivoluzionario”
Per coloro che sono impegnati nella comprensione della società e nella sua trasformazione rivoluzionaria, leggere e studiare Lenin è sempre fonte di scoperta e di soddisfazione. Lenin ha un pensiero così vicino alla vita e un discorso così chiaro e incisivo, che i suoi testi – libri, pamphlets, lettere, telegrammi – scritti più di un secolo fa sembrano sempre tornare d’attualità e ritrovare una seconda giovinezza, fornendoci armi con analisi, esperienze e insegnamenti di grande valore per la lotta che oggi conduciamo contro il capitale in condizioni profondamente diverse da quelle del suo tempo. Ed è per questo che è così importante trovare il tempo per leggere e studiare Lenin. Oppure se è necessario, “inventarlo”. Le esigenze del lavoro pratico militante sono particolarmente impegnative, ma questo non può essere una scusa per dispensarsi dalla lettura e studio del fondatore del primo partito rivoluzionario di nuovo tipo e del primo Stato degli operai e dei contadini.
Naturalmente, non è solo con Lenin che si trovano nuove fonti d’energia militante e convinzioni nella superiorità del progetto comunista, qualità che dobbiamo curare particolarmente in questi tempi di contro-rivoluzione e di lotta estremamente aspra sul piano delle idee. E’ la stessa cosa con l’opera di Marx, di Engels, di Alvaro Cunhal e di altri rivoluzionari che, dominando con maestria il materialismo e la dialettica marxista, sono stati all’avanguardia della loro epoca, hanno visto più chiaro e più lontano, hanno svelato e aperto le strade dell’avvenire. Ma poiché è di Lenin che parliamo, dobbiamo riconoscere la sua lungimiranza particolare, l’attualità e anche l’utilità immediata di un’opera nella quale teoria e pratica, intervento congiunturale e prospettiva rivoluzionaria, fermezza dei principi e flessibilità tattica, camminano mano nella mano.
Come per tutti i giganti del pensiero rivoluzionario, l’eredità teorica di Lenin è profondamente legata alla vita, alla difesa degli sfruttati e degli oppressi, all’attività trasformatrice. Le grandi opere di Lenin, dal celebre “Che fare?” (che ha come tema centrale la concezione del partito rivoluzionario della classe operaia) a “L’imperialismo, fase suprema del capitalismo” (che analizza la fase monopolista del capitalismo offrendo così alla lotta del proletariato prospettive di vittoria più nette), passando per “Un passo avanti, due passi indietro”, “Le due tattiche della socialdemocrazia nella rivoluzione democratica”, “Materialismo ed empirio-criticismo”, “L’estremismo, malattia infantile del comunismo”, o “Stato e rivoluzione”, sono scritti nel fuoco della lotta per apportare risposte ai nuovi problemi della rivoluzione e della lotta ideologica. La celebre immagine di Lenin nel suo capanno-rifugio sulle rive del lago Razliv mentre redige “Stato e rivoluzione” alla vigilia della Rivoluzione d’Ottobre, è ben rappresentativa del modo d’essere di Lenin nella rivoluzione e del modo con cui concepiva e viveva il legame indissolubile tra teoria e prassi.
Con Lenin – come con Alvaro Cunhal, come dimostrano i due volumi già pubblicati delle sue Opere Scelte – si ritrovano famose massime del nostro filosofo materialista come “il marxismo non è un dogma, ma una guida per l’azione”, “la pratica è il criterio di verità”, “senza teoria rivoluzionaria, non esiste movimento rivoluzionario”, che trovano applicazione in ogni sua azione rivoluzionaria. E’ uno dei motivi che rendono la sua opera talmente attraente, e fonte d’ispirazione, tanto più che le grandi questioni che essa affronta sono questioni che, benché sotto forma modificata, sono di palese attualità sul piano della filosofia, dell’economia politica, della teoria e della pratica della rivoluzione socialista.
140 anni sono trascorsi dalla nascita di Lenin e 86 dal suo decesso prematuro nel 1924, mentre c’era ancora tanto da attendersi dalla sua intelligenza, dal suo lavoro infaticabile e dalla sagacia di dirigente e di uomo di Stato comunista. Molto importante è ormai l’esperienza accumulata dal movimento operaio nella sua lotta contro il capitalismo e per l’edificazione della società nuova, società che corrisponde giustamente a quella di cui Lenin e il partito bolscevico hanno posto le prime basi. Ma vivendo in un momento storico analogo a quello in cui viveva Lenin, l’epoca inaugurata dalla Rivoluzione d’Ottobre del passaggio dal capitalismo al socialismo, le grandi questioni che i comunisti incontrano oggi, diverse nella forma, sono sostanzialmente le stesse riguardo al loro contenuto. Ciò ci rinvia alla lettura e allo studio di Lenin, non solo fruttuosa dal punto di vista storico, ma utile in termini di attività pratica concreta. Questioni di un’attualità bruciante come: il partito comunista e le sue fondamentali caratteristiche; il ruolo e le alleanze della classe operaia; l’intransigenza nella lotta contro l’opportunismo di destra e “di sinistra”; l’imperialismo e la sua essenza; la questione dello Stato e della sua natura di classe, la teoria della rivoluzione; la dittatura del proletariato e la transizione verso il socialismo; l’internazionalismo; la questione nazionale; la lotta per la pace e la coesistenza pacifica, sono trattati in profondità nell’opera di Lenin. Correttamente assimilate rifiutandone ogni trasposizione meccanica, esse sono fonti d’ispirazione per le lotte del nostro tempo.
Non si tratta evidentemente di recitare Lenin e di pretendere di trovare nei suoi scritti, come in quelli di altri classici del marxismo-leninismo, una risposta immediata ai problemi attuali, ma di capire e assimilare la sua opera. La lotta più risoluta contro i detrattori di Lenin e del marxismo-leninismo presuppone ugualmente il rifiuto della sua interpretazione dogmatica, a proposito della quale il compagno Alvaro Cunhal ha scritto: “Uno degli aspetti più correnti di questo spirito dogmatico è la sacralizzazione dei testi del comunismo, la sostituzione dell’analisi delle situazioni e dei fenomeni con la trascrizione sistematica e schiacciante dei testi classici posti come risposte che solo l’analisi concreta della situazione concreta può permettere.”1
I compiti che si pone il PCP sono esigenti e il ritmo del lavoro pratico intenso. E non si tratta solo della necessità imperiosa di rispondere con la lotta all’offensiva violenta del capitale delle politiche di destra che servono i suoi interessi. Si tratta di verificare, tutto attorno a noi, l’esistenza delle immense possibilità per il rafforzamento del Partito che devono attirare l’attenzione e rendere necessario l’impegno militante dei comunisti. Per allargare l’influenza del Partito, per rafforzarlo nelle imprese e sui luoghi di lavoro, per radicarlo ancora di più tra le masse, per dotarlo di una base finanziaria ancora più solida, condizione necessaria al suo intervento indipendente, per attirare più operai, donne e giovani per gli ideali e il progetto emancipatore del comunismo. E, a tal proposito, abbiamo bisogni di maggiori quadri che si assumano responsabilità e che elevino l’insieme dei militanti del partito. Un comunista che padroneggi la teoria marxista, con una visione chiara del processo storico, è capace di agire meglio nella sua attività militante, con maggiore iniziativa e creatività nella risposta ai problemi posti dalla lotta, la costruzione del Partito e il suo legame con le masse.
Occorre leggere, studiare, visitare e rivisitare l’opera di Lenin. Per tutti coloro che si iniziano alla conoscenza della sua opera, o ad apprendere contatti con i principi fondamentali del marxismo-leninismo, la collezione di articoli di Lenin “Karl Marx e lo sviluppo storico del marxismo” pubblicata dalle edizioni “Avante!”2 può costituire un buon punto di inizio. Conoscere e far conoscere questo meraviglioso libro di volgarizzazione marxista è anche un modo di rendere omaggio al dirigente immortale comunista internazionale in occasione del 140° anniversario della sua nascita.