Quasi un anno fa, quando mi venne chiesto di curare personalmente un mensile on-line fatto da giovani comunisti per i giovani, sul sito web de “ l’ernesto”, onestamente avevo alcuni dubbi. Il primo, il più grosso, legato ad una paura, ancora attualissima, di essere inadeguato al compito che mi aspettava. E pensare che all’epoca il nostro sito doveva ancora guadagnarsi gli attuali 3000 contatti quotidiani ed eravamo lontanissimi dal milione di visitatori ottenuto in questo periodo! Nel frattempo infatti il sito web è cresciuto esponenzialmente, è diventato un riferimento per tante persone anche e soprattutto esterne al nostro Partito; il sito ha migliorato e semplificato la propria fruibilità. Probabilmente, anche noi giovani con i nostri contatti via e-mail, col passaparola, con i “link” e navigando nella rete, abbiamo contribuito in modo significativo a questo successo. Internet si sta affermando, specialmente fra i ragazzi, sempre più come uno strumento di comunicazione credibile e popolare.
In redazione nutrivamo certamente dubbi “sociologici” sul rischio di “lottare virtualmente”: temevamo, proprio noi che tuttora sosteniamo la necessità di costruire la nostra presenza sui territori e nei posti di lavoro, di non riuscire, concentrandoci sul web, a costruire relazioni vere; avevamo il timore di mettere in tal modo in secondo piano la politica “reale”, quella fatta fra la gente. Ci siamo invece accorti che, in questo momento in cui è diventato più difficile raggiungere i nostri simili dispersi nei rivoli della “solitudine precaria”, la tecnologia ci offriva una nuova opportunità, un mezzo semplice e un po’ più democratico della media, che superasse barriere di tempo e spazio.
Quante volte, poi, nel succedersi dei mesi e dei vari numeri del nostro “Giovani E Comunisti”, abbiamo avuto (e continuiamo ad avere) il terrore di cadere nella retorica, nella pallosità, nell’orrido linguaggio di certi gruppetti, o peggio, nel provincialismo.
Quante volte abbiamo temuto di non riuscire a comunicare appieno, a chi ci legge, idee, pensieri, stati d’animo, del ragazzo o della ragazza che scriveva e che in quell’esatto momento metteva a nudo un po’ di sé stesso agli altri. Ci siamo messi in gioco e siamo cresciuti: siamo “maturati” un po’, come voleva Che Guevara nella citazione che riportiamo nella nostra home page e che ci è appunto così cara.
A volte siamo stati presi dallo sconforto e altre dall’ottimismo( onestamente, visti i tempi, il bilancio è in passivo…); in ogni caso abbiamo cercato sempre di trovare, con il massimo dell’impegno, delle risposte e delle soluzioni ai problemi ed alle lotte che affrontavamo di volta in volta. Con i nostri errori ed il nostro entusiasmo, abbiamo fatto denuncia sociale, cercando di “dare voce ai senza voce” e gettando luce su aspetti poco noti del nostro paese, abbiamo raccontato ciò che avevamo visto con i nostri occhi in giro per il mondo con corrispondenze, abbiamo raccolto e pubblicato lettere e testimonianze da parte dei nostri lettori.
Quante volte poi abbiamo provato ad accarezzare anche le arti e la cultura, con articoli, recensioni ed interviste, anche a personalità di primo piano. Con la scusa del “giornalista in erba” e con una buona dose di faccia tosta, abbiamo potuto conoscere personalmente anche gli Inti Illimani!
Ogni singola persona che ha contribuito al successo di questa “redazione virtuale” merita da parte mia un grazie riconoscente, così come lo meritano quanti mi hanno dato la possibilità di partecipare a questa avventura.
* Coordinatore editoriale “Giovani E Comunisti”