La storia si ripete. «Come per l’assassinio di John F. Kennedy, così per l’11 settembre l’America nasconde al mondo la verità». Ne è convinto Giulietto Chiesa, eurodeputato, firmatario di un appello «per rompere il muro del silenzio sull’11 settembre», pubblicato anche sul sito di Beppe Grillo. Al manifesto si sono associati, tra gli altri, Gianni Minà, Lidia Ravera, Oliviero Beha e Franco Cardini. «Nel 1963 Kennedy – dice Chiesa – non è stato ucciso da un pazzo ma da una congiura, nel 2001 le Torri Gemelle sono cadute a causa di una demolizione controllata. Non lo dico io ma il materiale che è stato raccolto». Ci faccia degli esempi.
«L’edificio numero 7 a New York: un palazzo di 47 piani che si affloscia al suolo senza essere stato danneggiato da nessun aereo. E poi il Pentagono che sicuramente non è stato colpito dal Boeing 757».
Ma gli aerei nelle Torri Gemelle ci sono entrati, non vorrà negarlo?
«Prima dell’impatto ci sono state esplosioni in una delle due Torri. Esperti di tutto il mondo hanno analizzato le immagini per concludere che c’è stata una demolizione controllata sia delle due Torri che dell’edificio numero 7. Noi abbiamo visto l’ultimo atto di qualcosa che era stato preparato prima».
Insomma è un complotto?
«La teoria del complotto non è mia ma dell’amministrazione degli Stati Uniti. Non penso che tocchi a noi elaborare una spiegazione dell’accaduto, anzi credo sia controproducente. Dobbiamo, invece, fare domande ed esigere delle risposte».
C’è stata una commissione d’inchiesta negli Stati Uniti.
«Già e trovo incredibile che non si sia occupata dell’edificio numero sette e di tutte le altre falsità che ci sono state raccontate. Esattamente come più di 40 anni fa la commissione Warren non ha combinato nulla. La versione di Lee Harvey Oswald nelle vesti di assassino unico è comica. È stata predisposta per tempo dai servizi segreti che hanno collaborato con la mafia. Anche per l’11 settembre si delinea un’ipotesi di complicità con i terroristi di pezzi dell’amministrazione americana o dei servizi segreti».
Vengono in mente le grandi teorie complottiste della storia, dalla rivoluzione francese o a quella russa. Lei che ne pensa?
«Per quanto riguarda la rivoluzione russa il complotto ebraico è una pura scemenza inventata non so da chi. Vero è che le autorità tedesche aiutarono Lenin a tornare in Russia».