Le elezioni illegittime in Honduras hanno registrato il 65% di astensioni

La venezuelana “Agencia Bolivariana de Noticias” ha diffuso il seguente dispaccio in merito all’andamento delle “elezioni truffa” in Honduras.

Il presidente costituzionale dell’Honduras, Manuel Zelaya, ha dichiarato che l’illegittimo e controverso processo elettorale che si è sviluppato nella repubblica centroamericana per eleggere il prossimo presidente ha registrato il 65% di astensioni.

“I golpisti vanno dicendo che l’astensione ha raggiunto il 30% , quando in realtà è stata del 65%. Noi abbiamo monitorato 1.400 centri elettorali sui 5.000 esistenti e abbiamo anche i verbali, conosciamo il numero degli iscritti e dei votanti, il che significa che abbiamo dati sufficienti per dimostrare che la dittatura sta alterando la verità”, ha affermato Zelaya.

Allo stesso tempo, ha fatto rilevare che una partecipazione del 35% non è rappresentativa della posizione del popolo honduregno, ragion per cui tali elezioni sono da considerarsi nulle e dovranno essere riprogrammate dopo il ristabilimento delle garanzie costituzionali, sospese dallo scorso 28 giugno, quando venne attuato il colpo di Stato guidato da Roberto Micheletti.

In tal senso, Zelaya ha segnalato che il popolo honduregno non ha defraudato la democrazia e ciò dimostra che non ha voluto partecipare al processo elettorale in segno di protesta. Pertanto, queste elezioni dovranno essere annullate e riprogrammate quando verrà ristabilito lo stato di diritto in Honduras.

“Il presidente che risulti eletto da questa frode elettorale non sarà legittimo perché non gode del sostegno popolare. Per questa ragione, le nostre posizioni in ambito internazionale verranno sottoposte all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e ai tribunali penali internazionali, perché si assumano misure in merito all’abuso di potere che impedisce al popolo di manifestare la propria volontà”, ha affermato.

Zelaya ha dichiarato che continuerà a lottare fino a quando si otterrà la sconfitta finale della dittatura honduregna e fino al ripristino della democrazia, dal momento che essa serve a controllare gli abusi dei potenti e ad assicurare le conquiste e le rivendicazioni sociali del popolo.

“Non possiamo perdere il diritto alla democrazia e piegarci semplicemente perché si interviene con un battaglione di fucilieri. La nostra posizione è ferma. Non ci arrenderemo e ciò è dimostrato dal sostegno che ci ha dato il popolo honduregno che non ha partecipato alle elezioni e ha mostrato le mani pulite e alzate, insegnando in modo eloquente al mondo che non accetta il colpo di Stato”, ha rimarcato Zelaya.

Allo stesso tempo, il presidente costituzionale dell’Honduras si è augurato che gli Stati Uniti rettifichino la loro posizione di appoggio a queste elezioni e di contributo alla divisione dell’America Latina.

“In questo momento con i militari che governano l’Honduras non sono possibili compromessi. Là abbiamo un presidente illegittimo collocato dai militari e circondato di potenti, mentre qui nella sede diplomatica del Brasile a Tegucigalpa c’è un presidente eletto dal popolo che si trova circondato dai militari e limitato nelle sue libertà e garanzie”.

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fonte: http://abn.info.ve/noticia.php?articulo=209569&lee=16
Traduzione a cura della redazione di http://www.lernesto.it