Nemmeno la festività pasquale è riuscita fermare la strage che ogni giorno in Italia si consuma sui luoghi di lavoro. Anzi, per un beffardo gioco del destino, la vita di Massimo Guidarini, operaio di 46 anni, si è spezzata proprio nella notte in cui i cattolici festeggiano la resurrezione di Cristo. Teatro della tragedia, una fornace per produrre mattoni situata a Istia d’Ombrone (Grosseto). Le cause dell’incidente sono ancora in corso d’accertamento ma è probabile che l’uomo, secondo l’ipotesi più accreditata, sia rimasto incastrato nel binario dove scorrono i carrelli che trasportano i laterizi nel forno, finendo schiacciato da uno di essi e quindi spinto verso la prima paratìa dello stesso forno.
A trovare il corpo di Massimo privo di vita sono stati, intorno all’una di notte di domenica scorsa, alcuni colleghi dell’operaio corsi a ispezionare il forno dopo che era scattato l’allarme automatico, dal momento che questo non chiudeva. Sul posto sono poi intervenuti i vigili del fuoco, personale inviato dal 118, polizia e tecnici dell’Asl. La procura ha disposto il sequestro della struttura per accertare le modalità dell’incidente.
Spetterà alla magistratura, come sempre in questi casi, far luce su eventuali responsabilità. Intanto il mondo del lavoro piange un’altra vittima. Basta andare sul sito di Articolo 21 per rendersi conto di come, malgrado i ripetuti appelli del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del presidente della Camera Fausto Bertinotti, questo triste fenomeno non accenni a diminuire. Dall’inizio del 2007 a oggi, vale a dire in appena tre mesi o poco più, si contano già 284 morti, oltre 284mila infortuni più o meno gravi e più di 7.112 persone rimaste invalide.
Pasqua di sangue anche a Racale, in provincia di Lecce, dove è morto un operaio edile. L’uomo era impegnato in lavori abusivi in una abitazione, quando è caduto da una impalcatura, dall’altezza di circa quattro metri. Non meno cruento il fine settimana nel foggiano. Un uomo di 53 anni è rimasto impigliato in una fresa per aratura che stava utilizzando all’interno del proprio terreno, in località “Contrada Porcile delle Vigne”, riportando gravi lesioni agli arti inferiori. Ora si trova in prognosi riservata agli Ospedali Riuniti di Foggia. E in prognosi riservata è anche un uomo di 48 anni caduto in un cantiere edile di Monte Sant’Angelo. Il lavoratore, che ha riportato varie lesioni al torace, alla testa e agli arti, è stato ricoverato presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
La speranza adesso è che il nuovo testo unico sulla sicurezza predisposto dal governo – considerato un passo in avanti positivo da tutti coloro che si occupano di incidenti sul lavoro – sia approvato rapidamente. Ma la speranza è anche che alcune idee balzane vengano messe da parte, come l’ipotesi contenuta nel nuovo decreto Bersani sulle liberalizzazioni secondo cui, per ovviare alle croniche carenze di organico nelle strutture pubbliche, si potrebbero affidare le attività di controllo ai privati.
Nel frattempo il sindacato non si rassegna a derubricare quella che è una strage quotidiana sotto la voce consolatoria della “fatalità”: «Il lavoro è vita, morire di lavoro è inconcepibile sempre. Morire la notte di Pasqua mentre da soli si sovrintende al ciclo completo di lavorazione è inconcepibile e chiede giustizia», grida il segretario della Cgil Toscana Luciano Silvestri con riferimento alla tragedia di Grosseto. Il sindacalista punta il dito contro l’impresa proprietaria del forno: «Un lavoro sicuro – osserva – non può prescindere da una adeguata organizzazione del lavoro». Non può prescindere, cioè, ed è «solo uno dei casi», dal fatto che «di notte non si possa mai restare soli». In altre occasioni, «durante manifestazioni o scioperi – prosegue Silvestri -, abbiamo già gridato “mai più da soli”. Non ci hanno ascoltato. Torneremo a gridarlo ancora più forte, lo faremo a livello regionale il prossimo 19 aprile quando si riuniranno a Firenze i delegati dei lavoratori alla sicurezza (Rls) nel corso di una assemblea di denuncia e durante la quale saranno avanzate richieste concrete».