Diritto alla cittadinanza, estensione dell’art. 18 della Turco-Napoletano per affrontare il problema dello sfruttamento dei lavoratori immigrati, libertà di professare la propria religione, applicazione delle norme comunitarie in tema di immigrazione non soltanto a livelli minimi ma anche a quelli massimi. Sono solo alcuni dei temi trattati nell’incontro di ieri tra sindacato, associazioni e politici. Un dibattito che per il presidente dell’Arci, Paolo Beni, ha evidenziato «il fallimento di quanto fatto ma anche delle prospettive di cambiamento in quanto bisogna prepararsi a lavorare sul tema dell’immigrazione dopo le elezioni, senza fare sconti a nessuno». Quanto alla strada da intraprendere per superare la legge Bossi-Fini, percorso cominciato ma non terminato dal governo Prodi, è intervenuto il ministro Ferrero secondo il quale la strada giusta «è quella della Amato-Ferrero, cioè quella di rendere gestibile legalmente il fenomeno migratorio, permettendo l’incontro fra domanda e offerta di lavoro». Entro la prossima legislatura, invece, «bene che vada, riusciremo a riproporre un decreto flussi per il 2008 con le stesse cifre del 2007 cioè a permettere l’ingresso regolare ad altre 170mila persone».