L’alleanza tra Russia e America Latina: una decisione geopolitica seria

Il giro del presidente russo, Dmitrij Medvedev, in Perù, Brasile, Venezuela e Cuba ha segnato il ritorno, in qualità di attore globale, in America Latina e nei Caraibi del paese più vasto del pianeta.

E’ una decisione geopolitica seria. Vengono rafforzate le relazioni con l’America Latina e i Caraibi, ha ribadito il presidente di fronte alla stampa poco prima della sua partenza dalla più grande delle isole delle Antille, è quanto si trova scritto nel sito internet del Cremlino.

In particolare, l’intenso programma della visita di 48 ore a Cuba ha trasmesso un messaggio chiaro, secondo il dottor Vadim Teperman, vicedirettore scientifico dell’Istituto dell’Accademia delle Scienze di Russia specializzato in questioni latinoamericane.

E’ il messaggio chiaro che la Federazione Russa non è la stessa degli anni 90, quando indebolita dopo il crollo dell’Unione Sovietica, aveva perso il suo ruolo di contrappeso globale e si era ritirata dalla regione, ha sostenuto l’esperto.

Durante la sua permanenza all’Avana, Medvedev è stato ricevuto dal presidente Raul Castro. In un fraterno colloquio hanno esaminato l’andamento delle relazioni bilaterali e hanno scambiato opinioni in merito a diversi temi di interesse generale.

Entrambi i presidenti hanno preso parte alle conversazioni ufficiali che si sono svolte in un clima di amicizia, comprensione e rispetto reciproco, è stato sottolineato dai media.

All’Avana, il capo del Cremlino ha deposto corone di fiori al monumento del padre dell’indipendenza del XIX secolo, José Marti, e al mausoleo dedicato al Soldato Internazionalista Sovietico.

Accompagnato dal presidente Raul Castro, ha anche visitato la cattedrale ortodossa recentemente consacrata all’Avana, a cui ha donato un’icona di Nostra Signora di Vladimir.

Un momento di particolare significato nella prima visita a Cuba del presidente russo è stato l’incontro con il leader della Rivoluzione, Fidel Castro, che lo ha ricevuto in seguito alla sua richiesta di colloquio. Commentando di fronte ai giornalisti i risultati concreti di questa visita, Medvedev ha affermato che sono stati molti, ma che non sono da mettere in relazione unicamente alla sua presenza, dal momento che erano attesi da tempo.

Abbiamo sempre condotto un dialogo sistematico con Cuba, e negli ultimi quattro mesi abbiamo firmato molti accordi in materia di promozione dei contatti economici, protocolli di intesa e accordi definitivi su progetti, ha sottolineato.

Ha menzionato come settori più promettenti l’energetica, i trasporti, le comunicazioni, l’educazione, l’industria medico-farmaceutica, le biotecnologie e il turismo.

Proseguiamo ora nell’analisi di alcuni aspetti concreti insieme ai nostri partner cubani, ha aggiunto lo statista.

Riferendosi alla sua permanenza in Perù, Brasile e Venezuela, ha avvertito che si tratta di Stati mai prima d’ora frequentati da dirigenti sovietici o russi, con cui si avvia ora una relazione completa con l’obiettivo di ottenere mutui benefici.

I colloqui e i protocolli in agenda hanno riguardato la sfera umanitaria, economica, energetica e tecnico-militare, senza per questo danneggiare paesi terzi, recare danno alla sicurezza regionale o violare trattati internazionali, è stato comunicato.

Medvedev ha espresso soddisfazione per i progressi nei colloqui su quella che ha definito componente energetica in tutte le nazioni visitate, in particolare in Brasile e Venezuela.

I consorzi Gasprom e Petrobras stanno valutando progetti congiunti di prospezione in zone vicine alle coste del gigante sudamericano e in paesi terzi.

Ma la visita a Caracas è stata quella che ha apportato i maggiori risultati con la firma di sette accordi definiti “voluminosi e seri”, alla presenza del presidente Hugo Chavez.

Tali accordi comportano un’alleanza tra il gigante energetico Gasprom e Petroleos de Venezuela, il trasferimento a Caracas di tecnologie russe di costruzione navale, un contributo all’efficienza nel consumo dell’energia, lo sviluppo dell’uso pacifico dell’atomo e collegamenti aerei.

A Caracas, Medvedev si è incontrato con i dirigenti dei paesi dell’Alternativa Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA), di cui fanno parte Bolivia, Cuba, Dominica, Honduras, Nicaragua e Venezuela.

Tra le nazioni associate figurano Ecuador, Haiti, Iran e Uruguay. Il capo del Cremlino ha espresso la disponibilità a incorporare il suo paese in questa categoria qualora ALBA vada sviluppandosi con l’idea di consolidare un mondo multipolare.

Una frase di Medvedev durante il suo breve incontro con la stampa all’aeroporto “Juan Gualberto Gomez” del municipio cubano di Varadero riassume il significato del suo viaggio in Perù, Brasile, Venezuela e Cuba.

“L’America Latina è grande e noi siamo qui. Occorre riconoscere questa realtà”.

Traduzione di Mauro Gemma per http://www.lernesto.it