La sinistra a Romano “No al Pd piglia tutto”

Otto miliardi nella legge finanziaria, otto miliardi in un decreto-legge, previsione di crescita economica 2008 ribassata aU’1,5%: ecco la manovra d’autunno che si discuterà a] consiglio dei ministri di oggi. Un fisco più facile per le imprese è la novità di ieri: quasi un milione di contribuenti «minimi» o «marginali» (giro d’affari fino a 30.000 euro annui circa) non dovrà più pagare Iva e Irpef, ma solo una imposta unica, molto più semplice, con aliquota tra il 18 e il 23%.
A tutte le società di persone, inoltre, sarà concesso di optare per l’Ires (imposta secca), al posto dell’Irpef (imposta progressiva). La stessa Ires scenderà di cinque punti dall’attuale 33% al 28% (come sollecitato dalla Confindu-stria) in cambio di un alllargamento della base imponibile. Tutti questi interventi, infatti, dovrebbero essere a saldo zero per il gettito fiscale.
Nello stesso tempo, il governo si sforza di trovare i soldi per rendere consistenti gli sgravi fiscali promessi alle famiglie: Romano Prodi, in un messaggio alla conferenza sulle politiche abitative svoltasi ieri a Roma, annuncia «strumenti fiscali per aiutare le famiglie ad affrontare i costi della casa»: ricompaiono nel quadro anche il 20% dei cittadini che abitano in affitto. I tecnici stanno studiando misure che permettano di intervenire a favore dei redditi più bassi, sia che si tratti di proprietari sia di affittuari.
Gli eventi politici delle ultime ore hanno rafforzato chi nella maggioranza chiede di puntare sugli sgravi fiscali, che nelle ipotesi dei giorni precedenti si erano ridotti a ben poco. Nello stesso tempo Prodi riconosce «un contributo importante» nel documento che l’ala sinistra della maggioranza gli ha presentato in un incontro ieri mattina. Prc, Pdci, Verdi, Sinistra democratica non vogliono che tutte le decisioni siano prese da «un monocolore del Partito democratico»; potrebbero ottenere qualche soddisfazione nelle modifiche alla legge Biagi.
Oggi il consiglio dei ministri discuterà anche del «piano casa», ma per ora le risorse a disposizione sembrano scarse rispetto al miliardo e 700 milioni chiesto dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro soprattutto per finanziare un programma straordinario di edilizia residenziale pubblica. Qualcosa potrebbe entrare nei decreto-legge con cui il governo anticiperà al 2007 spese necessarie per il 2008, mettendole a carico del nuovo surplus di gettito fiscale. li presidente del consiglio ne ha discusso ieri sera con Di Pietro, con Tommaso Padoa-Schioppa e con il ministro per l’Attuazione del programma Giulio Santagata.