La Segreteria nazionale del PRC: “Sosteniamo Emergency e la conferenza di pace”

MOBILITAZIONE A SOSTEGNO DI EMERGENCY E RILANCIO DELLA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI PACE IN AFGHANISTAN

Sosteniamo pienamente l’attività di Emergency.
Il suo ruolo, nei luoghi di conflitto nel mondo, è di grande rilievo per le popolazioni e la causa di pace. E’ parte di quella azione concreta di volontariato che interviene sulle sofferenze prodotte dalla guerra e dal terrorismo e di quella che è stata definita la diplomazia dal basso, iniziativa attiva che non guarda la “divisa” che si indossa ma cerca di praticare la solidarietà che attiva la società civile.
Con grande forza ed energia, chiediamo la liberazione di Rahmatullah Hanefi, di cui difendiamo e valorizziamo il ruolo di mediazione per la liberazione di Mastrogiacomo. Con grande forza condanniamo la barbara esecuzione dell’autista e dell’interprete del giornalista. Chiediamo che il governo italiano si impegni direttamente e fortemente a sostegno di Emergency e per il rilascio di Hanefi.
Chiediamo che, al più presto, vengano rideterminate le condizioni per la permanenza di Emergency in Afghanistan.
Chiediamo che sia permessa la visita in carcere ad Hanefi, così come prevedono le convenzioni internazionali e le regole della democrazia e dello Stato di diritto.
Chiediamo al partito, a tutte le sue strutture, di mettersi a disposizione con il più ampio schieramento unitario, politico e di movimenti, per la promozione di iniziative e manifestazioni a sostegno di Emergency, per la liberazione di Hanefi, per le ragioni dell’apertura di un processo di pace, unica possibilità di uscita da una guerra disastrosa che rischia di estendersi ed acuirsi senza sbocchi.
L’attacco ad Emergency è anche parte dell’offensiva che vuole impedire l’affermazione della proposta italiana di una conferenza internazionale di pace. Una ragione in più per connettere la solidarietà all’organizzazione umanitaria con l’impegno per la pace.
La nostra opposizione alla guerra, al terrorismo, alle barbarie che producono e ai modelli sociali che prefigurano sono assolutamente radicali ed irriducibili.