La politica dei due standard

Stimato presidente! Stimati colleghi!

Noi ci pronunciamo con energia contro la decisione del Bureau dell’Assemblea di porre all’ordine del giorno della Sessione il rapporto “Sulla necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi comunisti totalitari”.

Il documento è stato preparato in palese violazione dei principi della democrazia. A questo fatto il Bureau non ha prestato alcuna attenzione.

Abbiamo tutte le ragioni per parlare dell’assunzione di un doppio standard da parte del Bureau e della Commissione politica.

Non riusciamo a comprendere perché ai membri della Commissione non siano state trasmesse le innumerevoli petizioni, indirizzate al Presidente dell’APCE e alla Commissione politica. Perché i membri della Commissione politica non sono stati messi al corrente delle posizioni assunte dai membri russi dell’APCE in merito a tale questione? Perché nella seduta della Commissione politica del 14 dicembre a Parigi il nostro rappresentante, membro della commissione, è stato di fatto privato della possibilità di illustrare la propria posizione e la posizione di 73 partiti comunisti e di sinistra d’Europa e di avanzare le proprie osservazioni e proposte?

Leggiamo nel memorandum illustrativo che il relatore, il Sig. Lindblad, fa notare di aver compiuto una serie di viaggi allo scopo di raccogliere la documentazione. Prestate bene attenzione: in Bulgaria si è trattenuto un solo giorno (16 maggio), in Lituania un giorno (3 giugno) e in Russia due giorni (16-17 giugno).

Nella relazione sul viaggio a Mosca si parla dei suoi incontri e colloqui. Sono indicati tutti i colloqui, ad eccezione di quello avuto con i rappresentanti del gruppo del PCFR alla Duma di Stato. E, naturalmente, non viene detta una sola parola sul contenuto di questo colloquio. Il relatore ha visitato anche alcuni importanti centri scientifici a Mosca. Ad esempio, L’Istituto di Storia dell’Accademia delle Scienze della Federazione Russa. In quella sede ha potuto confrontarsi con eminenti storici del nostro paese. In questi colloqui al relatore sono state avanzate innumerevoli osservazioni critiche. Di tali osservazioni non c’è traccia alcuna nel rapporto del Sig. Lindblad. In tal modo si ingannano i membri della Commissione politica e i membri dell’APCE.

Noi affermiamo che il Bureau commette un errore, quando finanzia queste trasferte. Saremo costretti a porre la questione relativa all’utilizzo dei mezzi dei contribuenti russi destinati al bilancio del Consiglio d’Europa.

Occorre chiedersi fino a che punto, nell’esaminare la storia dell’Europa, il Bureau dell’APCE è disposto ad allontanarsi dalle norme, che più o meno sono state comunemente accettate a livello internazionale almeno fino alla fine del XX secolo. Arrivati a questo punto, allora, vorremmo capire se il Bureau dell’APCE ha l’intenzione di esprimere finalmente un giudizio sulle azioni dei paesi europei nelle loro colonie – lo sfruttamento rapace delle risorse, la repressione spietata dei movimenti di liberazione, ecc.?

Ancora un esempio di “doppio standard”. La Bielorussia. Ripetutamente, nei nostri interventi, abbiamo messo in evidenza la mancanza di lungimiranza e di carattere costruttivo della linea politica, che l’APCE ha adottato nei confronti della Bielorussia.

Abbiamo regolarmente verificato quanto sia sbagliato il fatto che i membri dell’Assemblea abbiano contatti esclusivamente con la cosiddetta opposizione. E’ sbagliato ignorare l’opinione degli ambienti ufficiali di Minsk e del popolo di questa repubblica.

Tali relazioni a senso unico e un’informazione a senso unico rendono impossibile non solo influenzare lo sviluppo della situazione, ma soprattutto valutare con obiettività ciò che sta accadendo nel processo in corso in Bielorussia.

La sessione odierna potrebbe rappresentare una buona eccezione, poiché all’APCE è stato invitato il Presidente del Palazzo dei rappresentanti dell’Assemblea Nazionale della Repubblica di Belarus Vladimir Konopliov.

Vogliamo sperare che l’Assemblea, in modo oggettivo, terrà nel dovuto conto le opinioni di tutti i partecipanti al processo politico in corso in Bielorussia.

Ringrazio per l’attenzione.

Traduzione dal russo di Mauro Gemma