LA NOTIZIA È ARRIVATA LA FINE DELIA SCORSA SETTIMANA, venerdì 28 marzo, direttamente dal coman
do statunitense Setaf [Southern european task force] di Vicenza: la Cmc [il Consorzio muratori e cementisti di Ravenna] e la Ccc [Consorzio cooperative costruzioni di Bologna], due «coop rosse», si sono aggiudicati l’appalto per la progettazione e costruzione della nuova base militare statunitense vicentina nell’area dell’ex aeroporto Dal Molin. Alla fine, dovrebbe essere una vera e propria cittadella autosufficiente, con alloggi, centri commerciali e una grande mensa. L’appalto è stato assegnato dal comando del genio della Marina degli Stati uniti, per un importo complessivo di 245 milioni circa di euro. I lavori inizieranno l’estate prossima – presumibilmente in agosto – per concludersi entro la metà del 2012.
«Nessuno si è sorpreso – è stato il commento a caldo dei No Dal Molin dal Presidio Permanente -Inutile ricordare i legami stretti tra queste cooperative ‘rosse’ e molti membri del governo Prodi oltre che con il commissario straordinario nominato dal governo, l’europarlamentare Paolo Costa. Il ministro Bersani ha molto a che fare con la Cmc di Ravenna, e l’inaugurazione della nuova sede della Ccc di Bologna venne fatta in pompa magna da Massimo D’Alema – hanno detto ancora dal Presidio – Altro che inderogabili impegni internazionali, altro che rispetto dei patti: hanno svenduto la nostra città per garantire un lucroso affare alle cooperative loro amiche. Sono per altro le stesse cooperative impegnate nella costruzione della Tav in Val di Susa, giusto per gradire».
Insomma la Cmc – la quinta impresa di costruzioni italiana, al 96esimo posto nella classifica dei principali 225 «contractor» internazionali che la rivista statunitense “Engineering News record” pubblica annualmente – è una vecchia conoscenza
Della Cmc è anche l’appalto per le forniture del «lotto 6» della metropolitana di Milano, dove realizzano anche gli edifici per la Fiera: i tentacoli di questa enorme e potente piovra arrivano dappertutto. Del resto, «i requisiti tecnico-organizzativi ed economico-finanziari posseduti e la vasta esperienza acquisita in ogni parte del mondo nella realizzazione di grandi opere in infrastrutture – scrive la stessa società sul suo sito, www.cmc.coop – collocano cmc fra i pochi generale contractor italiani abilitati a concorrere agli appalti di maggiori dimensioni.
Un altro maxi appalto, questa volta da 445 milioni di euro è quello per l’adeguamento ed ammodernamento del primo maxilotto [da 28,5 chilometri] dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Si tratta dell’ampliamento dello spartitraffico centrale, dell’allargamento delle due corsie, dell’introduzione della corsia di emergenza e di sette nuovi via dotti. Sono presenti lungo il lotto 28 viadotti e numerose opere minori. La Cmc come «generai contractor» è anche incaricata quindi di effettuare gli espropri dei terreni.
La mega-cooperativa vanta già esperienze nel rapporto con i militari statunitensi. Nel 2006, con il centrosinistra al governo, la Cmc aveva ottenuto dalle forze armate degli Stati uniti un appalto per la base militare di Sigonella [Catania]: si doveva costruire il cosiddetto «Mega IV multiple buildings naval air station», progetto enorme per il quale la spesa complessiva ammonterà, a fine lavori, a 59,5 milioni di euro e che comprende la realizzazione di una scuola all’interno della base
aeronavale Nas i e di sette edifici di vario uso nella base operativa Nas2. Sempre all’interno della base militare di Sigonella la Cmc ha già realizzato varie infrastrutture, tra cui parcheggi, piazze ed edifici polifunzionali, ad esempio la centrale telefonica e degli uffici della sicurezza della Us Navy.
Per restare in Sicilia, a Catania Cmc ha ottenuto l’appalto per i lavori della realizzazione del centro agroalimentare: 340 mila metri quadrati in contrada Jungetto. Il centro, che sarà il più grande del sud, è stato al centro di denunce dei Verdi e di Rifondazione, ma anche di associazioni ambientaliste, per presunte infiltrazioni mafiose.
Ancora, la Cmc costruirà il nuovo porto commerciale di Molfetta – «il braccio proteso verso l’Oriente e verso la nuova Europa», lo ha definito il sindaco Antonio Azzollini – il cui contratto è stato firmato nell’aprile del 2007, per un valore di 55,5 milioni di euro. Nel piano, oltre alla costruzione del molo, sono compresi la costruzione di capannoni per lo stoccaggio delle merci; un ponte di collegamento fra il porto e la zona industriale; un sistema di viabilità interna con parcheggi e arredi urbani.
Nel medagliere della «cooperativa rossa» c’è poi la realizzazione dell’asse attrezzato su cui sorgono i tre ponti in vetro, acciaio e cemento armato [il più lungo arriva a 221 metri] progettati dall’architetto-ingegnere catalano Santiago Calatrava a Reggio Emilia, progettati per l’Alta velocità Milano-Bologna e inaugurati lo scorso ottobre.
Ci sono anche gli spiccioli. Alla fine del 2007, la Cmc vince, insieme alla sorella Ccc, un maxi appalto per la realizzazione della superstrada SS 640 di Porto Empedocle [la strada che da Agrigento arriva a Caltanissetta attraversando la Valle dei Templi, che dal 1998 è inserita nella lista dei luoghi Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco] per un valore di 363 milioni di euro. Si tratta di una strada lunga 31 chilometri, lungo i quali saranno costruiti cinque viadotti lunghi 6 chilometri.
Tirate le somme, la società ha reso noto lo scor so primo marzo il suo fatturato per l’anno 2007: si tratta di ben 626 milioni di euro, accumulati grazie all’acquisizione di nuovi lavori, la maggior parte dei quali in Italia ma anche all’estero.
La presenza della Cmc all’estero inizia dai primi anni settanta, in Iran, mentre negli anni ottanta si sposta in Africa dove, nel 1982, inizia a costruire la diga di Pequenos Libombos, in Mozambico. Ma i suoi tentacoli arrivano ovunque: nelle Filippine, dove ha costruito impianti idroelettrici, nel Canale di Suez, a Taiwan, dove ha realizzato tunnel e viadotti autostradali. E nell’elenco non poteva certo mancare la «nuova frontiera» cinese, dove il Consorzio ha chiuso un accordo per la costruzione di un tunnel lungo 18 chilometri che fa parte del progetto [chiamato «Vintao Water Supply Project»] di deviazione delle acque del fiume Tahoe, un immissario del Fiume Giallo, che comprende oltre 200 chilometri tra canali e gallerie. Un appalto d’oro, il cui valore è di 42,5 milioni di euro, aggiudicato alla J.V. Gansu Zhongyi, società composta dalla Cmc e da Sinohydro Engineering Bureau 4, impresa per la quale dal 1969 al 1974 ha lavorato come ingegnere l’attuale presidente cinese Hu Jintao
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CMC RAVENNA
Fatturati record:
630 milioni di euro. Questi i ricavi della Cmc
previsti per l’anno 2008, che, secondo il Con
sorzio, raggiungeranno i 675 milioni nel C ni.C. CO
mk
2009 e i 700 milioni circa nel 2010. Altre ope- — 7 71 cei
Tal
re attualmente in fase di realizzazione al
l’estero da parte della Cmc sono: un albergo
5 stelle di 21 piani e un centro commerciale a Khartoum in Sudan. Nell’isola di Luzon, nelle Filippine, il «Casecnan Multipurpose Project» che consiste nella deviazione dei fiumi Casecnan e Taan a scopo idroelettrico e irriguo. In Africa la Cmc sta costruendo il principale Centro congressi dell’Onu su un’area di 80 mila metri quadri. Ancora tunnel, viadotti, un cavalcavia e un ponte anche a Taiwan per il progetto autostradale Pengshan Tunnel: due gallerie di 7,6 chilometri. Infine in Malawi il Consorzio sta costruendo una enorme diga alta 48 metri per un volume totale di 312 mila metri cubi d’acqua. La società nel 2007 ha impiegato 5.087 dipendenti, nel 2006 erano 5.647 e nel 2005 5.058.
Per inviare segnalazioni di protesta questi sono i contatti: Cmc, via Trieste 76-48100 Ravenna;
sito: www.cmc.coop; emaii: [email protected]