La nostra rifondazione comunista sulla via maestra aperta dall'”ottobre”
Strane convergenze trasversali tra aree congressuali, di maggioranza e anche di minoranza, hanno, di fatto, cancellato il documento “LA NOSTRA RIFONDAZIONE”, dell’area programmatica “ottobre”, sostenuto da sensibilità della sinistra comunista impegnate su dimensioni nazionali a mantenere aperta l’ottica di classe, nel partito e nel paese reale, per rilanciare dal basso i convergenti processi di Rifondazione Comunista e di alternativa al capitalismo.
Il Documento, presentato entro i termini e sottoscritto da noi e dalla “firma tecnica” di un compagno di maggioranza, è stato ufficialmente distribuito dalla Commissione politica nel Cpn.
Nota la “firma tecnica”, “pressioni” dirette e indirette hanno finito per produrre una e-mail di “rinuncia” del compagno, dichiaratamente “sofferta e frutto del polverone sollevato”.
Vane le istanze a Commissione e Collegio nazionali di Garanzia e un’ulteriore dichiarazione del compagno di denuncia delle circostanze che lo avevano portato alla “rinuncia” e conferma della “firma tecnica”.
Dagli organismi di garanzia né riscontri né audizione; la cancellazione del documento risulta dal solo dato di fatto di non essere tra quelli pubblicati da “Liberazione”. Inutili i commenti.
Ci è stato impedito di percorrere in autonomia, con identità e caratteri del nostro documento, il confronto congressuale, privato di un contributo pluralistico che intendiamo comunque recuperare, pur nella diversa condizione, e farne proposta a tutti i compagni; lo facciamo attraverso una “collocazione tecnica”, con contributi di respiro nazionale al documento “essere comunisti” dei compagni dell’ “Ernesto”.
L’obiettivo è conseguire condizioni per dare continuità organizzata a indirizzi strategici finalizzati a determinare la presenza di una sinistra comunista, espressione del pluralismo alternativo, quale uno dei termini di un contesto pluralistico da ricostruire in tutto il partito.
Nel congresso e soprattutto dopo, l’obiettivo è disporci in modo conseguente ed efficace per contribuire, fra l’altro, a:
– Impedire l’elisione della dimensione di classe del partito, difenderne il carattere di “diversità comunista”, salvaguardarne identità e agibilità e rivitalizzarne l’orientamento alternativo alla società capitalistica;
– Fermare le tendenze revisionistiche che finiscono per far abortire il processo rifondativo in “revisione del comunismo”, in controtendenza alla strada dell’ottobre;
– Determinare convergenze per una nuova e diversa “direzione politica”, garante di spazi pluralistici non solo formali, che riportino i militanti elemento centrale nella vita del partito, e di un confronto aperto su modi, tempi e strumenti per continuare sulla scia dell’ottobre;
– Rivitalizzare le potenzialità effettive del movimento, perché riprenda lo slancio originario che lo renda conseguente nella lotta anticapitalistica;
– Mettere il partito in condizioni di fare la propria parte per battere le destre e, contemporaneamente, di arrestare sciagurate tendenze all’omologazione nella Gad e a portare il Prc dentro un governo che, sin d’ora, si presenta inagibile a rappresentare una vera alternativa, se non per semplici “tamponamenti” a guasti e scempi delle destre;
– Far crescere la coscienza dell’opposizione, sia nel senso di non implicanza, diretta o indiretta, in governi nazionali nei quali la sinistra non risulti determinante, sia come superamento di una visione ghettizzata dell’opposizione stessa, per renderla, invece, condizione da cui indirizzare le lotte al rilancio del processo di transizione, attraverso la costruzione dal basso dell’alternativa alla società capitalistica;
– Ritessere l’internazionale comunista, superando la vecchia visione monolitica e verticistica, lungo una prassi democratica e un costante confronto pluralistico e rifuggendo da ogni tentazione egemonica.
Pasquale D’Angelo
Guido Benni
Matteo Malerba