È venuto a Roma semplicemente per uno «scambio di vedute con l’Italia sugli impegni assunti nei vari teatri in cui oggi è attiva l’Alleanza Atlantica e per un contatto con il nuovo governo». Il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer ha incontrato ieri nella capitale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del consiglio Romano Prodi e il vice-premier e ministro degli esteri Massimo D’Alema. De hoopo Scheffer ha probabilmente cercato rassicurazioni per il piano già approvato in sede Nato, a cui l’Italia deve dare il proprio contributo: l’allargamento della missione Isaf nel sud del paese, nelle zone già di competenza della missione statunitense Enduring Freedom.
Già l’altroieri, a Bruxelles, alla presenza dei ministri della difesa dei 26 membri dell’Alleanza – più l’omologo afghano Abdul Rahim Wardak – Jaap de Hoop Scheffer aveva lanciato un appello agli alleati a incrementare gli sforzi in termini di mezzi e fondi. «L’Afghanistan – si leggeva nel comunicato finale congiunto dell’incontro odierno – resta la nostra priorità operativa numero uno. Sono stati fatti progressi nel portare pace e stabilità al paese, ma restano sfide difficili». In questo contesto, dichiarava ancora il comunicato, «l’Isaf si espanderà al sud più avanti nel corso dell’estate, portando altre Prt (‘Provincial reconstruction team, i settori in cui è stato suddiviso il paese per favorire la sicurezza e la ricostruzione n.d.r,) sotto guida Nato e incrementando significativamente i livelli generali dell’Isaf. Le forze Isaf saranno robuste, ben equipaggiate e opereranno con le necessarie regole d’ingaggio per rispondere con forza a qualsiasi minaccia e sfida alla sicurezza che possa emergere». In termini quantitativi, saranno probabilmente inviati 6-7.000 soldati nel sud del paese, dove molto forte è ancora la presenza non solo di talebani, ma anche di narcotrafficanti. «Nessuno – ha dichiarato de Hoop Scheffer – può dubitare sulla nostra capacità di attuare questa missione, perché è esattamente quel che faremo». L’Italia ha assicurato che sarà della partita. Prodi, secondo il portavoce del segretario Nato, «ha sottolineato con forza il pieno impegno dell’Italia in Afghanistan».