La maggioranza dei tedeschi è stanca della democrazia? Messa così è probabilmente un’ esagerazione giornalistica, ma sicuramente più della metà di loro è poco o punto contenta del suo funzionamento. Sei decenni dopo la fine del nazismo e 17 anni dopo la caduta del Muro, un dato che in altri Paesi non farebbe troppa impressione, in Germania manda tutti in fibrillazione. Suscita un brivido nel mondo politico e nella società il sondaggio dell’ Ard, la prima rete televisiva pubblica, secondo il quale il 51% dei tedeschi si dichiara insoddisfatto di come funziona il sistema democratico nella Repubblica Federale. Soltanto un anno fa, nella stessa rilevazione, erano appena il 39%. Ancora più allarmante, a conferma della persistente spaccatura del Paese, nei Länder della ex Germania Est la percentuale degli insoddisfatti raggiunge addirittura il 68%, il dato più alto, da quando questo sondaggio viene condotto. Ma se è già polemica sulla gravità della tendenza, il paradosso è che tutti, maggioranza e opposizione, sono d’ accordo sulla causa principale di questo «Demokratie-Verdruss», fastidio per la democrazia: colpevole è la Grosse Koalition tra Cdu-Csu e Spd, la sua incapacità di riformare la Germania e le sue continue divisioni interne, che hanno disamorato l’ opinione pubblica. «L’ immagine offerta durante la polemica sulla riforma sanitaria ha fatto parecchi danni», dice Dieter Wiefelsputz, portavoce di politica interna della Spd, che invita a non drammatizzare il sondaggio, ma ammette che debba servire da «monito». «Negli ultimi tempi abbiamo preteso troppo dalle persone ed ecco l’ esito», spiega il vice-presidente dei deputati Cdu, Wolfgang Bosbach, che ricorda anche il segnale negativo del crescente astensionismo. Ma per il deputato dell’ opposizione liberale, Max Stadler, la sorpresa è relativa: «Questo tipo di reazione l’ abbiamo già vissuta durante la prima Grosse Koalition, dal 1966 al 1969, è un riflesso tipico: a una grande maggioranza si legano grandi attese e quando queste non vengono soddisfatte, allora si produce una grande delusione». Il rischio, avverte, è che se il governo continua a girare a vuoto, anche l’ insoddisfazione per la democrazia diventerà cronica. I tre anni della Grande Coalizione di Kiesinger e Brandt ebbero come effetto più vistoso la nascita dell’ Apo, l’ opposizione extra-parlamentare di sinistra, che fece da culla ai terroristi della Raf. Ma è veramente l’ attuale scontento per la prassi democratica, cioè per la politica, sinonimo di dubbio generale per i valori democratici in Germania, come è sembrato trasparire da alcuni titoli di media tedeschi? No, è «un falso allarme», ha scritto ieri Die Zeit, criticando duramente l’ edizione on-line di Der Spiegel, che nei suoi blog aveva invitato i lettori a dire se per loro si tratta di «brontolii ad alto livello» o se invece «cresce in Germania la voglia di dittatura». Eppure, anche la compassata Zeit suona il suo campanello d’ allarme: «Nessuna ragione di tranquillizzarsi. È grave che la Germania venga mal governata e preoccupante che il popolo valuti negativamente la politica nel suo complesso. Da ciò può nascere qualcosa di brutto».