La manifestazione contro la parata militare

Alcune migliaia di persone hanno risposto all’appello del movimento pacifista per manifestare a Roma contro la parata militare del 2 giugno.
Da Castel Sant’Angelo fino a Largo di Torre Argentina si è svolto un vivace corteo alla cui testa vi era un immenso bandierone per la pace.
Le parole d’ordine emerse sono quelle che da anni il movimento pacifista sostiene: no alla politica di guerra preventiva e permanente attuata dal governo Bush, ritiro immediato dei militari italiani dall’Iraq e dall’Afghanistan, riduzione delle spese militari, solidarietà con il popolo palestinese.
Con questa iniziativa si è voluto criticare il fatto che il 2 giugno – anziché dedicare la festa della Repubblica italiana nata dalla Resistenza alla pace (come vorrebbe l’articolo 11 della nostra Costituzione) o alla difesa della stessa Costituzione in vista del referendum del 25 e 26 di giugno – si sia deciso di tenere una parata militare.
Inoltre si è voluto lanciare un primo messaggio al nuovo Governo, affermando sia la necessità di ritirare immediatamente i militari italiani dall’Iraq e dall’Afghanistan, sia l’esigenza di tenersi fuori da qualsiasi altra avventura bellica gli Usa decidessero di intraprendere (evidente il riferimento alla vicenda iraniana).
Al corteo erano presenti numerosi parlamentari, dirigenti politici e di movimento. Tra gli altri,
Lidia Menapace, Nella Ginatempo, Piero Bernocchi, Paolo Cento, Claudio Grassi, Bruno Steri, Alberto Burgio, Fosco Giannini, Giovanni Russo Spena, Gennaro Migliore, Alfio Nicotra, Salvatore Bonadonna, Marco Rizzo, Anna Maria Rivera, Marco Ferrando, Vincenzo Miliucci, Piero Sansonetti, Raffaele Martone, Ramon Mantovani, Francesco Caruso, don Vitaliano della Sala, Giuseppe Carroccia.
La nostra area “Essere Comunisti” – che ha promosso fin dall’inizio questa mobilitazione – si è caratterizzata con una significativa presenza. In apertura e in chiusura della manifestazione hanno parlato, tra gli altri, il compagno Fosco Giannini e il compagno Alberto Burgio, affermando con forza i contenuti dell’appello lanciato da Gino Strada, don Luigi Ciotti, don Tonio Dell’Olio e padre Alex Zanotelli: ritiro immediato dall’Iraq e dall’Afghanistan, nessun rifinanziamento per le missioni militari.