LA DESTRA USA. I teorici della guerra preventiva che tengono in pugno Bush

Chi sono i falchi che vogliono che gli Usa attacchino ora Iran e Siria. Giornali, televisioni, consulenti: una rete di ideologi che conta più del Pentagono. I più estremisti vedono in questo conflitto l´avverarsi delle profezie bibliche.

SAN francisco
Prossime tappe Siria e Iran. A Washington nessuno ha preso alla leggera gli avvertimenti lanciati da Donald Rumsfeld ai vicini dell´Iraq. La dottrina Rumsfeld che ha portato all´invasione dell´Iraq con una forza “leggera”, contro il parere dei generali, vuol dimostrare al mondo che l´America di guerre come questa può combatterne due o tre contemporaneamente. Se il disegno è cambiare gli assetti politici di tutto il Medio Oriente, l´Iraq è solo l´inizio. Ma come si è arrivati a questo progetto? L´11 settembre è stato “usato” per rilanciare un disegno che risale alla fine della guerra fredda. I falchi della destra repubblicana lo preparavano dal 1991. Questa guerra, secondo il rapporto della Fondazione Carnegie Origins of Regime Change in Iraq, “è un caso da manuale di come dei gruppi di pressione bene organizzati possono decidere la politica di una grande nazione, trionfando contro il parere della maggior parte dei dirigenti e degli esperti”.I gruppi di pressione sono la potente ragnatela dell´estrema destra repubblicana che ha in pugno l´Amministrazione Bush. E´ un universo di centri studi, giornali e tv, fondazioni miliardarie, intellettuali “falchi” che contano più del Pentagono o del Dipartimento di Stato. I suoi organi sono la tv Fox News, le radio Clear Channel, il Wall Street Journal e la rivista Weekly Standard, il capofila teorico è William Kristol, gli uomini nella stanza dei bottoni Dick Cheney, Rumsfeld e il suo braccio destro Paul Wolfowitz. Ma questo è solo il vertice di una cupola che ha ramificazioni estese, storie antiche, legami familiari, finanziatori disposti a tutto.La rete della nuova destra è la confluenza di quattro filoni. Il primo è quello dei falchi in politica estera, guidato da William Kristol con il Weekly Standard (finanziato da Rupert Murdoch, proprietario di Fox News), il gruppo degli editorialisti del Wall Street Journal, il consigliere strategico di Rumsfeld Richard Perle e i loro amici Norman Podhoretz, Elliot Abrams, Robert Kagan. Questa corrente fu allevata da Irving Kristol, padre di William, leader intellettuale di un gruppo di ex-trotskisti degli anni 30 e 40, poi diventati democratici anti-comunisti, infine approdati al partito repubblicano fondandovi una nuova ala neoconservatrice che negli anni 70 si “impadronì” della linea del Wall Street Journal. Nel 1997 Kristol junior con Kagan fonda Project for the New American Century, pensatoio della politica estera dove i neoconservatori invitano il secondo filone della destra: gli iperliberisti legati al Big Business dell´Amministrazione Reagan. Leader di questa corrente legata all´establishment capitalistico sono Cheney e Rumsfeld, eredi della rivoluzione reaganiana che partì con la rivolta anti-tasse in California nel 1979, e negli anni 80 lanciò lo smantellamento del Welfare e l´abbattimento della pressione fiscale sui ricchi e sulle grandi imprese. Un terzo gruppo, con il pensatoio “The American Enterprise Institute”, si lega alla destra israeliana: ne fanno parte il consigliere strategico di Rumsfeld, Michael Ledeen, e la moglie di Cheney. Il quarto filone, decisivo per conquistare George W. e staccarlo dal moderatismo del padre, è il fondamentalismo in cui convergono le chiese protestanti dei “cristiani rinati” (a cui si è convertito l´attuale presidente) e l´estrema destra del cattolicesimo Usa. Antiabortisti, anti-evoluzionisti, vedono nella guerra in Iraq l´avverarsi di profezie bibliche. I loro leader ideologici sono Gary Bauer e William Bennett, il loro uomo al potere è John Ashcroft, ministro della Giustizia.La cerchia dei falchi sceglie le letture di Bush: “Supreme Command” di Eliot Cohen, “Autumn of War” di Victor Hanson, “What went wrong?” di Bernard Lewis sono i testi bellicosi a cui il presidente si ispira. Quando il 1º giugno 2002 Bush ha annunciato la dottrina della guerra preventiva, ha ripreso il progetto che Cheney e Wolfowitz avevano presentato a suo padre dopo la Guerra del Golfo del 1991: The Defense Policy Guidance (che Bush senior bocciò) teorizzava che dopo la fine della guerra fredda gli Stati Uniti dovevano usare la loro supremazia per colpire in anticipo ogni paese in grado di diventare una minaccia. Il 21 marzo di quest´anno, tre giorni dopo l´inizio della guerra in Iraq, Kristol, Perle e Ledeen all´American Institute hanno preannunciato le prossime tappe: “cambio di regime” in Iran e Siria, “contenimento” di Francia e Germania.