La crisi politica in Ucraina

Rassegna a cura di Mauro Gemma

Ivan Melnikov: “la crisi politica è stata provocata da un conflitto di interessi finanziari”
Dichiarazione diffusa dall’Ufficio stampa del PCFR
http://www.kprf.ru , 8 settembre 2005

A mio avviso, in Ucraina gli uomini, arrivati al potere sull’onda arancione, hanno di fatto continuato la campagna elettorale con slogan, con la presentazione di un bilancio populistico, con intrighi di palazzo e con la lotta per il potere, la proprietà e i flussi finanziari. Ciò non poteva che portare a un serio conflitto di interessi tra i “rivoluzionari al merito”. Per sbarazzarsi dei concorrenti e allo stesso tempo per non affondare politicamente tutti componenti del nuovo Gabinetto, dal momento che la popolarità del potere cominciava a declinare, una parte della nuova squadra ha deciso di provocare una scissione.
L’attribuzione al governatore della regione di Dnepropetrovsk Jurij Ekhanurov dell’incarico di capo del governo, dimostra che Viktor Juschenko non intende impegnarsi con nessuna delle parti in causa. Però, cercando di emarginare alcuni noti politici, in ogni caso egli perde una parte dei propri sostenitori. Penso che oggi noi siamo testimoni del classico caso, in cui la prima ondata di cosiddetti “rivoluzionari” viene estromessa dai suoi più perspicaci e avveduti ex compagni di lotta. Ciò verrebbe confermato dalle dimissioni del segretario di stato Aleksandr Znicenko e dalle parole di Nikolay Tomenko in merito ad una seconda tappa della “rivoluzione arancione”. Il tempo dirà se essi riusciranno a realizzare le loro ambizioni politiche, ma il chiarimento dei rapporti tra le figure più influenti, che è solo all’inizio, e la pesante situazione economica del paese potrebbero condurre ad una seria crisi politica negli assetti di potere.
Noi avevano previsto la possibilità di un simile scenario. La Russia aveva avvertito il popolo dell’Ucraina che la squadra Juschenko-Timoshenko non avrebbe avviato una nuova politica, ma uno spettacolo politico, che questa strada non poteva avere vie d’uscita, in primo luogo sul piano economico-sociale. Rimane la speranza che le elezioni del prossimo marzo per la Rada Suprema favoriscano un’alternativa. In particolare, esprimo la speranza che in primo luogo il Partito Comunista di Ucraina rafforzi le sue posizioni, insieme alle altre forze che vogliono interrompere lo show politico e che, non cercando solo di favorire gli intrighi di qualche politico, operano per il risanamento del paese e per la difesa degli interessi della gente.

Zatulin: “Le dimissioni della Timoshenko sono un problema
non solo per Juschenko, ma anche per l’opposizione”
Dichiarazione rilasciata all’agenzia “Regnum”
http://www.materik.ru , 8 settembre 2005

“La crisi viene da lontano. Tutti si chiedevano se il presidente avrebbe costretto alle dimissioni Timoshenko o no? Non è stata una decisione facile. E’ chiaro che le conseguenze per Juschenko sono oltremodo incerte: Timoshenko ora passerà all’opposizione”, – ha dichiarato oggi al corrispondente dell’agenzia IA REGNUM il deputato alla Duma di Stato Konstantin Zatulin, commentando il dimissionamento del governo di Julija Timoshenko.
“Le ragioni sono comprensibili. Lasciare al suo posto un premier con poteri così accresciuti, come quelli che aveva recentemente ricevuto Timoshenko, era pericoloso. Timoshenko oscurava Juschenko e manovrava con tutta la squadra del presidente. E’ comune opinione che proprio Timoshenko abbia scatenato la campagna contro il figlio del presidente, che ha colpito dolorosamente Juschenko”.
A parere di Zatulin, la rimozione dall’incarico di Timoshenko arrecherà problemi non solo a Juschenko, ma anche all’attuale opposizione. L’opposizione deve avere molta cura dell’elettorato, di cui ora potrebbe appropriarsi Timoshenko. “Ora Janukovic deve sforzarsi di non lasciarle campo libero”, – ritiene Zatulin. “Julija Timoshenko potrebbe dimostrare che è lei e non Juschenko il simbolo della rivoluzione arancione, ideale che il presidente avrebbe tradito, consegnandosi ai nemici. E alla vigilia delle elezioni del 2006 questa contesa sarà particolarmente aspra”.

Serghey Markov: “La debolezza di Juschenko ha generato la crisi in Ucraina”
Dichiarazione rilasciata all’agenzia RIA “Novosti”
http://www.materick.ru , 8 settembre 2005

“Gli ultimi avvenimenti in Ucraina non rappresentano una crisi della “rivoluzione arancione”, ma una crisi degli assetti di potere”, – è il parere del noto politologo russo Serghey Markov.
“Non è una crisi dell’idea, poiché l’idea di “Ucraina nell’Europa” e che l’Ucraina non debba essere un paese dominato dagli oligarchi rappresenta ancora uno slogan fondamentale”, – ha detto all’agenzia RIA “Novosti”.
“Allo stesso tempo, è indubbiamente una crisi della squadra di comando, che testimonia del fatto che in essa non si trovavano solo idealisti come Znicenko, ma anche oligarchi corrotti come Poroshenko e Julija Timoshenko”.
Un’altra causa della crisi emersa sarebbe rappresentata dalla “debolezza di Juschenko”, che ha preferito non dirigere il paese, ma frequentare le conferenze internazionali, spiegando quale luminoso futuro aspetti “l’Ucraina arancione”.
Parlando delle nuove nomine, egli ha fatto osservare come la squadra di Juschenko non sia ancora riuscita a definire la politica delle nuove autorità e una normale strategia politica.
“Jurij Ekhanurov è un politico sperimentato, personalmente legato a Juschenko, ma non possiede carisma. Non sarà mai un politico indipendente. Il suo compito è quello di mantenersi neutrale e di non esercitare troppe pressioni su uomini d’affari e politici. Insomma, non essere né come Timoshenko né come Poroshenko”, – ha detto Markov.
Egli ritiene al momento estremamente difficile prevedere quali saranno gli sviluppi della situazione.
“Fino a marzo assisteremo ad una “rissa” abbastanza violenta, ma in marzo si capirà a chi verrà attribuito il potere. Chi vincerà non è ancora possibile dirlo. Ora si manifesterà un furiosa campagna parlamentare, in cui si delineeranno i contorni dei futuri sviluppi”. – ha rilevato l’esperto.
Egli ha anche aggiunto che Julija Timoshenko ha non poche possibilità di occupare posizioni di leadership, dal momento che negli ultimi mesi in Ucraina si è manifestato un cambiamento delle simpatie popolari, e l’ex premier ha conquistato autorità per le sue “posizioni abbastanza populiste”.

Traduzione dal russo a cura di Mauro Gemma