La Cosa Rossa torna a dividersi. Prc: “Epifani boicotta il corteo”

«Ecco qua, è la prova provata che avevamo ragione noi». Quando a fine giornata piove il niet di Montezemolo, il capo dei senatori di Sd Cesare Salvi, che ha trascorso l’intero pomeriggio a istruire emendamenti comuni della Cosa rossa alla manovra, indica ai suoi compagni qual è la “linea giusta” della sinistra. La reazione del presidente della Confindustria dimostra che «le modifiche apportate al protocollo sono vere e sostanziose», e dunque Mussi e Pecoraro hanno fatto bene a votare sì in Cdm. Meno, si capisce, Ferrero e Bianchi ad astenersi. «Comportandosi da persone serie e non accusando i sindacati di essere imbroglioni, i risultati si portano a casa». Giorni di passione si annunciano, per la casa comune in rosso, che dopo la spaccatura aPalazzo Chigi sta per tornare a dividersi nella manifestazione del 20 ottobre (ieri presentata dagli organizzatori, i giornali Liberazione, Manifesto e Carta).
Franco Giordano e i suoi tirano dritto, «nessun problema e la tabella di marcia unitaria non cambia di una virgola». Stati generali entro Natale, via al processo costituente, lista unica già alle amministrative di primavera. Il ministro Pecoraro però frena, «non corriamo, lalista unica la vedo per le politiche, intanto pensiamo alle prossime tappe sul welfare: massima apertura sul programma dell’Unione ma nessuna rottura con il governo». Ma intanto il corteo di sabato prossimo—convocato in origine come prova di forza nei confronti di Prodi—ha improvvisamente cambiato disegno: si è trasformato nel test di sopravvivenza della Cosa rossa. Dalla piazza Rifondazione cerca la rivincita, e nuova forza rispetto alle scelte che fin qui hanno finito per premiare gli altri due soci della squadra, appunto la Sinistra Democratica e i Verdi, e che alla manifestazione non aderiscono. «Sarà un corteo grandioso, da 150 mila persone, ma non mi stupirei ne arrivassero anche il doppio — prevede Giovanni Russo Spena, presidente senatori prc — e sono convinto che ci saranno tanti militanti e dirigentidella Sinistra democratica. Mi risulta anche la presenza di molti dei loro parlamentari». Gira l’elenco dei deputati e senatori pronti a sfilare, snobbando la preoccupazione principale di Mussi e Salvi. Questa qui: un corteo filo-Fiom che, più che il governo, finisce per prendere di mira Epifani e la Cgil. «Inammissibile e incomprensibile – avvertono perciò i leader dell’ex correntone ds – tanto più dopo la schiacciante vittoria dei sì». A complicare i rapporti anche una delicata questione sollevata proprio da Rifondazione: sarebbe scattato un pressing martellante anti-20 ottobre, un’operazione-dissuasione nei confronti dei parlamentari della sinistra. E che porterebbe proprio la firma della Cgil. «Stanno arrivando telefonate a tappeto – riferisce Russo Spena – da parte dei vertici del sindacato, e in qualche caso dello stesso segretario. La richiesta è una sola: disertate il corteo, perché sarebbe contro la Cgil». Altra benzina sul fuoco, con Rifondazione già infuriata per le reazioni attribuite ai vertici della Cisl a vittoria acquisita, «gli abbiamo fatto il mazzo ai signori della sinistra radicale…». Sono le ferite lasciate dal referendum. Una scia di incomprensioni e di polemiche, esplose con la denuncia di brogli dell’eurodeputato pdci Marco Rizzo, che hanno coinvolto alla fine pure Rifondazione nonostante la sconfessione di Giordano e l’intervento dello stesso Bertinotti.
Il presidente della Camera, che resta lo sponsor numero uno della riunificazione a sinistra, tuttavia è preoccupato e non si nasconde le difficoltà dell’operazione in questa fase, «siamo in ritardo, anche se l’impegno è forte». Alla fine del prossimo mese, al congresso di Praga della Sinistra europea, come annunciato, lascerà la presidenza della sua creatura (al tedesco Bysi) con un messaggio che vale per tutti, anche per i suoi compagni italiani (anticipato in uno scritto che uscirà su “Alternative per il socialismo”}: riprendiamo il filo diretto con i lavoratori, ormai prigionieri di meccanismi di produzione involutivi, oppure la sinistra si perde. E’ l’unica strada per rimettere in pista la Cosa rossa.