Potrebbe essere presentato già oggi, nel corso della riunione di Romano Prodi con i leader dell’Unione per tracciare le prime linee della Finanziaria, il documento comune della sinistra del governo, caratterizzato dalla «riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, delle spese militari, e dagli “assegni sociali” agli incapienti». La sinistra radicale non vuole ridursi stavolta a fare solo la battaglia in Parlamento, presentando emendamenti alla Finanziaria. Al di là della definizione dei dettagli, Prc, Verdi, Sd e Pdci hanno già chiare le linee guida. Il documento avrà una premessa politica sulla direzione che, secondo i partiti della «Cosa Rossa», dovrà imboccare la politica economica. Leit motiv sarà l’idea che la manovra 2008 debba puntare su innovazione e giustizia sociale, invece che su nuovi tagli alla spesa. La seconda parte del documento indicherà le proposte di intervento. Allo studio c’è l’ipotesi di riduzione dell’Ici per la prima casa entro una certa metratura. Una possibilità che, però, deve essere prevista anche per chi è in affitto con un’analoga detrazione dell’Irpef.
Prc, Pdci, Sd e Verdi ragionano inoltre sull’innalzamento della no tax area per i pensionati nella stessa misura prevista per i dipendenti.
Tra gli interventi, anche la richiesta di redistribuire le risorse ricavate dalla lotta all’evasione fiscale a vantaggio di chi le tasse le paga (lavoratori dipendenti, pensionati) e degli incapienti. Tra le richieste, anche quella di ridurre le spese militari e di ridiscutere, di conseguenza, i relativi trattati internazionali. n capitolo lavoro sarà tenuto fuori dal testo, su questo tema verrà presentato in Parlamento un disegno di legge ad hoc. Discorso a parte, invece, sulla riforma delle pensioni: le proposte in tema saranno inserite nel documento.
Quanto alle risorse per finanziare gli interventi, tra le proposte c’è quella di usare le riserve auree della Banca d’Italia come hanno fatto altri Paesi europei. Si chiederà inoltre l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie in linea con l’Unione europea, e di continuare nella lotta all’evasione fiscale. Infine, il taglio dei costi della politica potrebbe portare un risparmio che, per il capogruppo di Sd al Senato Cesare Salvi, andrebbe «dai 2 ai 6 miliardi di euro l’anno».