Traduzione a cura de l’Ernesto Online
In occasione del 50° anniversario della risoluzione 1514 dell’ONU sui paesi e i popoli delle colonie, il 14 dicembre scorso si è conclusa, per iniziativa del governo algerino, una conferenza internazionale, a cui hanno partecipato rappresentanti di molti paesi del Terzo Mondo. Sulla “Conferenza di Algeri”, il giornale della sinistra messicana “La Jornada” ha pubblicato un resoconto che proponiamo ai nostri lettori.
—
La conferenza di Algeri ha chiesto all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) l’adozione di “misure efficaci” perché tutti i territori e i popoli coloniali realizzino l’indipendenza e ha manifestato la propria preoccupazione per l’impunità di cui godono le forze occupanti.
La dichiarazione della conferenza internazionale per il 50° anniversario della risoluzione 1514 dell’ONU sui paesi e i popoli delle colonie, organizzata dal governo algerino di Abdelaziz Bouteflika, è stata approvata per acclamazione.
Roland Lumumba, figlio dello storico leader congolese Patrice Lumumba, ha letto il documento stilato dopo due giorni di confronto tra più di 200 rappresentanti di governi, movimenti di liberazione nazionale e organizzazioni sociali.
La “Dichiarazione di Algeri” ha raccolto la richiesta di indipendenza della Repubblica Araba Saharawi Democratica e della Palestina, e sancisce l’impegno a promuovere e sostenere i diritti civili e politici dei popoli oppressi.
Il testo sottolinea il ruolo importante delle donne e dei giovani nella lotta di liberazione e nell’edificazione dei propri paesi, e ha messo in risalto il valore della cooperazione Sud-Sud e dell’integrazione regionale che contribuisce a preservare l’indipendenza e a facilitare la partecipazione su basi paritarie degli ex paesi coloniali nell’economia mondiale.
La “Dichiarazione di Algeri” ha espresso soddisfazione anche per il fatto che l’Assemblea Generale dell’ONU abbia celebrato il 50° anniversario dell’adozione della risoluzione 1514, che tra l’altro, afferma: “tutti i popoli hanno diritto alla libera autodeterminazione; in virtù di questo diritto, determinano liberamente la propria condizione politica e perseguono liberamente il proprio sviluppo economico.”
Il ministro degli Esteri della Tanzania, Salim Ahmed Salim, ha espresso soddisfazione perché la “Dichiarazione di Algeri” afferma la necessità di rafforzare l’impegno contro un colonialismo multiforme.
Durante la Conferenza sono stati allestite due sessioni di lavoro. Nella prima, “Il contributo della risoluzione 1514 al processo di emancipazione dei popoli”, il rappresentante del governo di Cuba, Raul Roa, ha introdotto nel dibattito il tema dell’America Latina.
La comunità internazionale deve esercitare pressione sulle potenze occupanti, ha detto Roa, sostenendo che le isole Malvine, sotto controllo britannico, sono argentine, e che Porto Rico sta vivendo l’occupazione coloniale degli Stati Uniti.
Nello stesso modo si è pronunciato il nicaraguense César Vega, che ha rimarcato l’importanza dell’educazione per rompere le catene della dipendenza.
Il Regno Unito ha occupato le isole Malvine ed espulso la sua popolazione originaria, violando in tal modo il principio dell’autodeterminazione di questo territorio, ha ribadito l’ambasciatrice argentina ad Algeri, Viviana Jones, che ha criticato il doppio standard adottato nel sistema ONU. Ci sono paesi che non rispettano le risoluzioni che li obbligano ad abbandonare territori che hanno invaso.
Nel secondo tavolo di lavoro, dedicato al “Ruolo dei media e del cinema nell’espressione e nella difesa del diritto all’autodeterminazione dei popoli”, si è arrivati alla conclusione che questo è il momento della lotta contro il colonialismo economico e culturale, come ha dichiarato il moderatore, il giornalista cileno Juan Pablo Cardenas.
Il cinema e i documentari devono trasmettere ciò che ha rappresentato la lotta anti-coloniale, ha detto Cardenas, che è anche professore dell’Università del Cile, aggiungendo che è stato sancito il diritto dei popoli a farsi restituire dai colonizzatori gli archivi saccheggiati.
In chiusura dell’incontro, il ministro algerino degli Affari Esteri per il Magreb e l’Africa, Abdelkader Massahel, ha dichiarato che dopo che il 14 dicembre 1960 l’ONU ha approvato la risoluzione 1514, con il processo di liberazione nazionale in Africa, in questo organismo si sono aggiunti i voti dei più poveri.