La conferenza delle Nazioni Unite sul razzismo a Ginevra, fra ipocrisia e realtà

Già prima di iniziare, la conferenza di Ginevra ha avuto una impennata, sul documento finale, modificato e rifatto, per permettere a tutti di firmarlo.

Sono stati tolti dal testo tutti i riferimenti al conflitto israeliano palestinese, che rientrano nella parte generale del documento. La parte che ha irritato americani ed europei si concentra nella riaffermazione delle decisioni adottati nella conferenza di Durban nel 2001, dove si parla di situazione reale, come la condanna dell’occupazione israeliana, e si è cercato di riapprovare la condanna del sionismo come forma di razzismo, ieri come oggi, tale paragone ha trovato solo una risposta: Israele e Stati uniti si sono ritirati e a Ginevra si sono accodati i paesi europei.

Il presidente iraniano, nel suo intervento, non ha negato l’Olocausto, né il diritto d’Israele a esistere, lo conferma il direttore della sala stampa vaticana P. Federico Lombardi:“ la grande maggioranza dei paesi del mondo vi partecipano,e la bozza concordata venerdì scorso è in sé accettabile, essendo stati tolti gli elementi principali che avevano suscitato obiezioni”. Il portavoce della santa sede aggiunge che “naturalmente interventi come quello del presidente iraniano non vanno nella giusta direzione, poiché anche se non ha negato l’Olocausto o il diritto all’esistenza di Israele, ha avuto espressioni estremistiche e inaccettabile”.

La conferenza che è una occasione importante per portare avanti le lotte contro il razzismo e l’intolleranza in tutti le loro forme. Non si dovrebbe trascurare l’esistenza di forme di razzismo e di xenofobia, ancora diffuse in diversi parte del globo.

Dall’antisemitismo alla islamofobia, dalla discriminazione razziale a quella religiosa, sono forme che riempiono le pagine dei giornale.

La condanna, di questi forme di razzismo è un dovere di ogni nazione che si auto definisce democratica. Dobbiamo annotare, con sgomento, che ogni volta che si è parlato del conflitto israeliano palestinese, questo meccanismo si è bloccato. L’utilizzo della equazione “due pesi due misure” è valido solo per proteggere Israele.

Una misura quando va bene, come viene usata in occidente, mette la vittima e il suo carnefice al pari dei diritti e addio al diritto internazionale, e umanitario, Israele ha sempre ragione, quando bombarda il libano o Gaza, in nome della sicurezza, anche quando prende di mira i rifugi di Qana in libano, o le scuole di Gaza, che sono della stessa Onu.

Lo è anche per gli ospedali: al Awda e al Shifa di Gaza. gli assassini mirati e autorizzati, per i governi occidentale, sono leciti poiché sono contro i palestinesi, non importa se sono donne, bambini o anziani!

Israele è un paese, che pratica la pulizia etnica sin dalla sua nascita, è un regime d’apartheid, pieno di discriminazione razziale e religiose, ed è creato e protetto dalle cosiddetti democrazie occidentale, dominante e vincitrice della seconda guerra mondiale.

L’Occidente sta provando un gioco di equilibrio morale, dove è impossibile praticarlo: dove c’e una occupazione che dura da 41 anni, o 61 anni, esiste un popolo sotto l’occupazione, quindi ci sono la vittima e il suo carnefice, chi li mette sulla stessa bilancia è complice di questo crimini. L’occidente ufficiale, non ha la morale per parlare di equilibrio: i fratelli ebrei hanno subito le persecuzione e il nazismo in Europa, quel Europa che oggi fugge da Ginevra sotto la copertura americana, così facendo non fanno altro che incoraggiare il governo di estrema destra a proseguire nella sua politica criminale contro il popolo palestinese.

L’Occidente, che ha fatto l’immorale guerre all’Iraq, con carte false, ingannando il mondo, e causando milioni di morti e feriti, vittime di un sistema politico economico e militare, che vede nel profitto suo unico obbiettivo, senza mai badare all’essere umano, come la più importante risorsa, che abbiamo sulla terra.

È lo stesso occidente che vota per processare il presidente sudanese, ma non vediamo, finora, nessuno che alza la voce per processare i signori della guerra dell’amministrazione Bush.

I Governi occidentali, che per centinaia di anni hanno colonizzato e sfruttato e saccheggiato l’Africa, riducendo i suoi abitanti in merce venduti come schiavi e mano d’opera a costo zero, non esita ora di lasciarli morire di fame e malattie.

Quello che abbiamo assistito alla conferenza di Ginevra, è pietoso per questi governanti senza scrupoli, e come dicono gli inglesi la conoscenza crea il disprezzo.

La nostra fortuna è nella nostra convinzione che in occidente, in oriente, ad est come ad ovest di questo nostro pianeta, ci sono popoli, movimenti, individui che continuano a credere che un altro mondo migliore, non solo è possibile, ma è già iniziato dalle vene aperte dall’America Latina. Come scrive il comandate Fidel Castro, “ogni ingiustizia,ogni crimine, in ogni momento non ha scuse per proseguire.