KOSOVO: INDIPENDENZA O BAGNO SANGUE, DICE THINK TANK FILO-USA

(ANSA) – BELGRADO, 21 AGO – I piu’ importanti Paesi dell’Ue devono essere pronti ad affiancare gli Usa nell’eventuale riconoscimento unilaterale dell’indipendenza del Kosovo, se necessario aggirando l’Onu, pena lo spettro di ”un nuovo conflitto sanguinoso” nei Balcani. Lo si legge in un rapporto dai toni apocalittici diffuso oggi con ampia pubblicita’ a Pristina e stilato dall’International Crisis Group: un influente think-tank animato da veterani – Democratici e Repubblicani – della politica e della diplomazia Usa. Nel rapporto, pubblicato a Bruxelles e ripreso in sintesi a Belgrado dall’agenzia Tanjug, si evoca una situazione di ”caos alle porte” se le ambizioni secessioniste della maggioranza albanese della provincia serba – sostenute a spada tratta da Washington e avversate strenuamente da Belgrado e da Mosca – non verranno soddisfatte in tempi brevi. ”I rischi di una inazione europea sono sostanziali”, scrivono gli autori del documento, invitando l’Ue a non fare affidamento sull’estremo tentativo negoziale intrapreso in questi giorni dalla troika euro-russo-americana designata dal Gruppo di Contatto (Usa, Russia, Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna) dopo lo stop imposto da Mosca in Consiglio di Sicurezza al controverso piano di ”indipendenza sorvegliata” del Kosovo partorito a suo tempo con il placet dell’Occidente dall’ex emissario dell’Onu Martti Ahtisaari. Secondo l’International Crisis Group, se il Cremlino manterra’ la sua opposizione, i maggiori Paesi dell’Ue dovranno ”prendersi la responsabilita’ ” di riconoscere unilateralmente con gli Usa l’indipendenza sorvegliata della provincia. Altrimenti il rischio paventato e’ quello di uno smembramento di fatto del Kosovo, a dispetto dei rifiuti ufficiali delle ipotesi di spartizione ribaditi negli ultimi giorni – con opposte motivazioni – sia dalla leadership albanese sia da quella serba. Nel rapporto si sostiene che in mancanza di appoggi occidentali, Pristina proclamera’ autonomamente la sua indipendenza gia’ ”prima della fine del 2008”. E che in caso di ”una proclamazione priva di sostegno (europeo), il Kosovo si spacchera’: con l’annessione alla Serbia di una fetta di territorio a Nord del fiume Ibar, la fuga degli ultimi serbi dal resto della provincia e lo spreco di 8 anni di lavoro istituzionale della comunita’ internazionale”. LR
21/08/2007 17:14