KKE, evitiamo le caricature

Caro direttore,

ancora una volta il nostro giornale si schiera severamente – come già accaduto per Cuba e per Hugo Chavez – contro una forza comunista e antimperialista. Questa volta le lezioni dovete darle al Partito Comunista di Grecia, KKE. Non importa che alcune azioni sbagliate e violente, che, invece di produrre l’ampliamento ed il prolungamento della lotta rischino fortemente di alienare le simpatie di massa verso il movimento greco ( è stata questa – e cioè la presa di distanza dagli atti inutilmente violenti , non altra – la posizione assunta dal KKE, molto simile – per altro – a quella assunta dal PRC durante i fatti di Genova). Non importa che anche in Grecia vi sia il pericolo (che è una cosa ben diversa dal generoso moto di lotta in atto) che ben ci è stato “spiegato” ultimamente (qualora ce ne fosse stato ancora bisogno) da Cossiga.: quello della strumentalizzazione della violenza da parte della destra. Non importa nulla: l’importante, per questa Liberazione, è attaccare chi non la pensa esattamente come noi, attaccare i comunisti greci.

Invece di comprendere, come farebbe il giornale di un Partito Comunista con l’ambizione di essere una forza di massa, la linea e l’azione del Partito Comunista di Grecia e la sua organizzazione giovanile, rimarcandone il sangue freddo e la fermezza, le prese di posizione responsabili volte al coinvolgimento nella lotta degli studenti, ma anche dei contadini e degli operai per mettere all’angolo il governo greco di destra, il nostro giornale infierisce e condanna. E condanna su basi pretestuose, alludendo, attraverso una grande menzogna, ad una ipotetica moderazione del KKE. Una vera menzogna, poiché in questa lotta, come in tutte le altre (contro le guerre degli Usa e della Nato; contro i dettami di Maastricht; in difesa della democrazia) il KKE è stato l’epicentro dei grandi movimenti popolari e di massa.

Il nostro giornale non racconta la verità, strumentalizza; resta e si conferma quello che è: un giornale poco credibile, l’organo della Costituente di Sinistra e non il foglio del nostro Partito Comunista.

Continua, questa Liberazione, a propagandare quella linea che ci ha ridotto ai minimi storici, che ha portato il nostro foglio a un numero di lettori irrisorio, che non comprende, poiché non è culturalmente più attrezzata a farlo, cosa vuol dire una linea di massa, come quella che praticano i compagni greci, con i quali potremmo anche non essere d’accordo su tutto, ma che vanno rispettati nella loro autonomia. Come gli altri rispettano la nostra.

Il KKE – tra l’altro – ha una percentuale di voto di tutto rispetto (8-9%), ben più alta della nostra, ha rapporti di massa che noi non abbiamo e gode di un grande prestigio tra le masse greche e tra gli intellettuali.

Se parlate con un cittadino greco, qualsiasi sia la sua posizione politica, vi trasmetterà un grande rispetto per il KKE. Ma i lettori di Liberazione dovrebbero chiedersi perché tutto ciò è censurato dal nostro giornale e perché Liberazione debba solo propagandare il punto di vista (anti KKE) del proprio giornalista, che non credo coincida con quello del gruppo dirigente del PRC e del Dipartimento Esteri del nostro Partito.

I lettori di Liberazione dovrebbero chiedersi perché una manifestazione imponente, di massa e piena di giovani come quella organizzata dal KKE in questi giorni ( ultima di una lunga serie) debba essere censurata dal Liberazione. Si censura ciò che non si addice alla linea della Costituente di Sinistra ?

Grazie dell’attenzione.

* del Comitato politico nazionale PRC