Italia da fame: al Sud povera una famiglia su 4

Sempre più poveri. E sempre più largo il divario tra il Nord e il Sud. L’Istat fotografa un’Italia da fame, dove non sono più solo le famiglie numerose ad arrancare. Paurosamente vicina alla soglia di povertà è ora anche la famiglia tipo: padre, madre e due figli a carico. Se poi ci sono anche i nonni, la vita diventa un vero lusso. Il rapporto 2004 sulla povertà relativa dice che al Sud una famiglia su quattro non ce la fa ad arrivare alla fine del mese. Maglia nera è la Sicilia dove il 29,9% vive sotto la soglia di povertà (un aumento del 4% visto che nel 2003 erano il 25,8%). A Nord sono il 4,7% e al Centro il 7,3%. La povertà colpisce in particolare le famiglie numerose, gli anziani e le coppie giovani. Il numero si è attestato a 7 milioni e 588mila, il 13,2% dell’intera popolazione. È aumentata l’indigenza per le giovani coppie (dal 2,8% del 2003 al 5,5%); le coppie con più figli (dal 9,1% al 13,9%). Circa un quarto delle famiglie numerose vive in stato di povertà, ma al Sud la percentuale sale fino al 41% se ci sono tre o più figli. L’incidenza della soglia di indigenza è poi del 15% se c’è almeno un componente anziano con più di 64 anni e raggiunge il 17% se gli anziani sono più d’uno. Questo disagio si fa sentire più al Nord dove le coppie anziane povere sono il 7,2% e gli anziani soli poveri il 6,8. Tra le regioni più colpite, dopo la Sicilia, c’è la Basilicata con un indice del 28,5% e la Calabria 25. Una situazione drammatica che ha scatenato durissime reazioni. «C’è un inaccettabile incremento delle diseguaglianze» ha detto Montezemolo. Per Rosy Bindi «è la prova del disastro sociale a cui hanno portato le dissennate politiche del governo». «Purtroppo nella lotta alla povertà – denuncia invece Livia Turco – l’Italia ottiene la maglia nera in Europa: è uno dei primati che il governo Berlusconi continua non soltanto a tacere, ma ad ignorare». «I dati Istat sono drammatici – commenta Prodi – , in questi anni per il Sud non c’è stata una politica. Può darsi, anzi certamente le nostre politiche, i contratti d’area, i patti territoriali, avessero troppa burocrazia; ma per la miseria, c’erano, esistevano».