ROMA – Leggero calo dell’affluenza ai seggi a mezzogiorno rispetto alle ultime elezioni. Secondo i dati forniti dal Viminale ha votato il 16,36% degli aventi direitto contro il 17,63% alla stessa ora nell’ultima tornata elettorale. Per quanto riguarda le elezioni amministrative è stata registrata un’affluenza del 14,28&, contro l’11,31% per le provinciali e del 15,55% contro il 15,33% per le comunali. Il ministero dell’Interno ha anche comunicato che sono iniziate regolarmente alle 8 di domenica mattina le operazioni di voto in tutte le 61.212 sezioni elettorali dislocate sul territorio nazionale. L`insediamento degli uffici elettorali di sezione è avvenuto ieri pomeriggio alle 16. La percentuale dei votanti sarà rilevata alle 12, alle 19 e alle 22 di domenica; e alle 15 di lunedì. Il tanto atteso election day è dunque arrivato. Si tratta di un turno elettorale particolarmente importante, che, contando anche gli italiani all’estero, chiama in causa circa 50 milioni di elettori. E’ possibile votare fino alle 22 e anche nella giornata di lunedì dalle 7 alle 15. Oltre che per la composizione del Parlamento, in questa tornata si vota anche per il rinnovo di 423 consigli comunali (di cui 9 capoluoghi di provincia: Brescia, Sondrio, Treviso, Massa, Pisa, Roma, Viterbo e Pescara), oltre a Udine, in Friuli Venezia Giulia, Regione a Statuto speciale; 8 consigli provinciali e due Regioni: Friuli Venezia Giulia e Sicilia (in Valle d’Aosta il 25 maggio). Gli eventuali ballottaggi per le amministrative saranno il 27 e 28 aprile.
IL VOTO PER CAMERA E SENATO – Per la Camera dei deputati gli elettori sono 47.126.326, per il Senato 43.133.946, che eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni elettorali sono 61.212. Gli elettori residenti all’estero sono per la Camera 2.812.422, per il Senato 2.531.584 in 1.200 sezioni ed eleggeranno 12 deputati e 6 senatori.
LE AMMINISTRATIVE – Si vota nelle province di Massa Carrara, Roma, Benevento, Foggia, Asti, Varese, Catanzaro, Vibo Valentia; si vota anche a Udine, in Friuli Venezia Giulia, e, il 15 e 16 giugno, in tutte le province siciliane ad esclusione di Ragusa e in 145 comuni siciliani. Le elezioni nelle 8 province delle regioni a statuto ordinario interesseranno 5.838.223 elettori. Le sezioni elettorali saranno 6.758. Le elezioni nei 423 comuni di regioni a statuto ordinario interesseranno 6.060.784 elettori. Le sezioni elettorali saranno 6.990. Considerando una sola volta gli enti interessati a più elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario, il numero di elettori superera i 9 milioni. A
COME SI VOTA – La scheda è rosa per la Camera, gialla per il Senato, verde per le provinciali, azzurra per le comunali. Sia per la Camera sia per il Senato l’elettore esprime il voto tracciando un solo segno sul contrassegno della lista prescelta, anche in caso di liste collegate in coalizione, pena la sua validità. Ma se il segno dovesse parzialmente invadere altri simboli il voto verrà comunque assegnato a quello su cui insiste la parte prevalente del segno stesso. È vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati. Nella regione Valle d’Aosta (per la Camera e per il Senato) e nella regione Trentino-Alto Adige (per il solo Senato) l’elettore esprime il voto con un segno sul contrassegno del candidato prescelto o nel rettangolo che lo contiene. Le schede bianche, nulle, quelle rifiutate e il numero degli astenuti non hanno alcuna influenza sul sistema di attribuzione dei seggi. Non saranno conteggiati tra i votanti gli elettori che, dopo la registrazione, si rifiutino di ritirare le schede.
Elezioni provinciali: non è ammesso il voto disgiunto, cioé il voto per un presidente della provincia di un gruppo o di un gruppo di liste e per un candidato al consiglio provinciale di un altro gruppo o gruppo di liste.
Elezioni comunali: nei comuni con più di 15mila abitanti è consentito il voto disgiunto. Si può anche esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendone il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, la data e il luogo di nascita) alla destra del contrassegno della lista.
STOP AI CELLULARI – Nelle sezioni elettorali il presidente di seggio dovrà far affiggere un cartello che informa gli elettori del divieto di portare in cabina telefonini o apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini: lo prevede una circolare del ministero dell’Interno. «Il presidente dell’ ufficio elettorale di sezione invita l’elettore, all’atto della presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale, a depositare le predette apparecchiature di cui sia al momento eventualmente in possesso, le quali, unitamente ai citati documenti, saranno restituite all’elettore dopo l’espressione del voto, previa annotazione in un apposito registro della presa in consegna e della successiva restituzione» Chi contravviene è punito con l’arresto da tre a sei mesi e con l’ammenda da 300 a 1.000 euro.
UN DENUNCIATO – A Mortegliano (Udine) un elettore che stava cercando di fotografare la propria scheda con un cellulare è stato scoperto e denunciato dai carabinieri, secondo le recenti norme emesse dal Governo. . L’uomo, un 28enne del luogo, del luogo, è stato scoperto dal presidente del seggio all’interno della cabina. I militari della stazione di Mortegliano lo hanno denunciato e gli hanno sequestrato il cellulare.